Seedorf insegna: «Parliamo di integrazione non di razzismo»

«Bisogna smettere di parlare di antirazzismo e cominciare a parlare di integrazione». É il messaggio lanciato dall'allenatore del Milan Clarence Seedorf (nella foto) ieri durante la cerimonia con cui al Giardino dei Giusti, nel parco Montestella, sono stati piantati nuovi alberi in memoria di Nelson Mandela, Papa Giovanni XXIII, Beatrice Rohner, Giuseppe Sala, Fernanda Wittgens e Don Giovanni Barbareschi. »Nessuno nasce razzista, i bambini nascono con il cuore pulito e dobbiamo tenerlo pulito il più possibile - ha detto Seedorf davanti a una platea in cui c'erano il sindaco Giuliano Pisapia e diverse scolaresche -. Ho avuto la fortuna di conoscere Mandela e di capire i suoi tanti messaggi che ci ha mandato, fra cui la maniera giusta per convivere, gli strumenti da dare ai giovani per crescere e la certezza che lo sport può unire come è successo in Sudafrica. La cultura è importante, ma oltre ai libri bisogna usare lo sport per far crescere i giovani, insegnargli a collaborare e a saper perdere». I libri «sono importanti per la formazione culturale, ma per la convivenza lo sport e i valori che insegna sono fondamentali».


«Ciascuno di noi - ha aggiunto il sindaco Pisapia - può e deve essere sempre pronto, nella vita di tutti i giorni, ad assumersi la responsabilità di denunciare una ingiustizia, di difendere chi è più debole, di aiutare chi è rimasto indietro».

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