Seminaristi in strada a caccia di vocazioni

In missione per le strade della città, a testimoniare che essere prete è bello e desiderabile. Senza lasciare nulla di intentato, nemmeno il concerto rock e il volantinaggio, perché chissà che la chiamata di Dio al sacerdozio passi attraverso una nota più alta o le parole fotocopiate su un foglio da strada. È la Chiesa in uscita nella versione ambrosiana. Con incontri in cui i giovani che hanno compiuto questa scelta controcorrente spiegheranno ai coetanei ciò che in molti non immaginano neanche più: com'è la vita da sacerdote. La Missione, nata nel 1999, quest'anno si intitola «Oggi devo fermarmi a casa tua». Come accadde un giorno a Gerico a Zaccheo: appostato su un albero per vedere Gesù, si sentì chiamare con queste parole.

È partita ieri e durerà fino a martedì, la caccia aperta alle vocazioni guidata da 65 seminaristi, studenti di teologia al Seminario di Venegono. Missione Città Studi, luogo ricco di aule e gioventù. Vivranno nel quartiere e incontreranno i ragazzi per strada, in oratorio, all'università. A ospitarli famiglie che hanno spalancato braccia e porte ai futuri sacerdoti. Milano non è terra facile, spiega don Alberto Colombo, responsabile vocazioni del Seminario: «Per noi è una sfida. Nei paesi e nelle cittadine i preti e i seminaristi sono riconosciuti e tenuti in considerazione».

In una metropoli, invece, è diverso. Oggi i seminaristi animeranno le Messe nelle varie parrocchie e nel pomeriggio gli oratori. Stasera alle 9, sul sagrato della basilica dei Santi Nereo e Achilleo, il concerto dei «ParRock». Una band, ma di seminaristi.

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