«Con questi tagli la Provincia rischia di non avere i soldi per riscaldare le scuole».
Presidente Guido Podestá, ma dice sul serio?
«Non io, lo dice il vicepresidente dell'Upi Antonio Saitta sulla base di uno studio della Bocconi».
Voi delle Province ce l'avete con i 500 milioni di euro di tagli che vi chiede il governo. Ma è tempo di sacrifici per tutti.
«L'assurdo è chiedere tagli lineari, perché c'è chi ha già tagliato e chi invece ha sprecato».
Sarà il caso di mettere ordine.
«Chiedendo sacrifici a chi ha ancora margine e non a chi ha ridotto i bilanci all'osso».
Immagino intenda Milano.
«Se ci tolgono ancora qualcosa, saremo costretti a tagliare il trasporto pubblico e il riscaldamento nelle scuole. Siamo sicuri che i cittadini lo accetterebbero?».
Però sono in tanti a considerare le Province degli enti inutili.
«Vogliamo dire che sono inutili strade, rotonde, scuole, infrastrutture, politica del territorio e del lavoro, aria, acqua, energia, rifiuti. Vogliamo bonificare i plessi scolastici o lasciamo lì l'amianto perché il governo taglia i fondi?».
La sensazione è che si sprechi .
«Eliminiamo gli sprechi».
Il governo in un primo momento voleva eliminarle tutte.
«Lo sa che con l'articolo 23 del Salva Italia si risparmiavano 80 milioni? E che noi, invece, abbiamo un piano da 5 miliardi l'anno?».
Risparmi per 5 miliardi?
«La proposta dell'Upi era eliminare il 50 per cento delle Province e lì ci siamo arrivati. Ma si possono eliminare anche uffici periferici dello Stato inutili come nuove questure, prefetture, tribunali, comandi dei vigili del fuoco».
Basta così?
«Basta enti di governo intermedi come consorzi di bonifica, enti parco, comunità montane, agenzie. Sono più di 4mila e sfuggono al controllo dei cittadini».
Lì si annidano le clientele. E probabilmente altro.
«Al premier Mario Monti ho detto che abbiamo l'occasione per una rivoluzione epocale».
Milano che fine fa?
«Sarà città metropolitana».
E le altre province lombarde?
«Brescia, Bergamo e Pavia restano. Mantova è appena sotto il minimo della superficie, ma acquisendo qualche Comune da Cremona che si unisce a Lodi può farcela. Como e Varese si uniscono, così come Lecco e Sondrio. Chi rischia è solo Monza-Brianza».
Non cambierà nulla.
«Non sono assurde le province, ma il loro insensato proliferare».
Parlando di bilancio, Vito Gamberale e il fondo F2i le intimano di bloccare lo scambio di azioni Sea-Serravalle con il Comune.
«Vorrei capire perché se la prende con noi non con Tabacci e Pisapia che cedono la Serravalle».
È socio e gli interessa la Sea.
«Allora tra soci si prende un caffè e se ne parla. Magari prima che dello scambio, non dopo».
Come finirà?
«I legali della Provincia dicono di stare tranquilli».
Silvio Berlusconi si ricandida. «Lui legge i sondaggi».
Niente rinnovamento.
«Il rinnovamento è dire alla gente di partecipare alla politica, così come fece Forza Italia 17 anni fa. Non significa giovanilismo a tutti i costi, che per essere intelligenti bisogna avere pochi anni».
Allora questo Berlusconi?
«Bene, ma bisogna capire che il rinnovamento della classe politica deve essere veramente tale».
Nicole Minetti si deve dimettere?
«Ma le sembra che il nostro problema possa essere la Minetti».
Se ne parla tanto.
«Intanto stupisce che chi fino all'altro giorno la difendeva, oggi le chieda di andarsene».
Deve restare?
«È uguale. Il rinnovamento del Pdl non passa dalla rimozione della Minetti, ma dalla nostra capacità di intercettare le esigenze degli elettori. Minetti o non Minetti».
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