Cronaca locale

"Serviva un rilancio. Ora intesa tra i leader sulla partita di Milano"

Il commissario della Lega: "Moratti promette ascolto dal basso. Rasia in pole contro Sala"

"Serviva un rilancio. Ora intesa tra i leader sulla partita di Milano"

Stefano Bolognini, commissario cittadino della Lega e assessore regionale. Fontana sostiene che la nuova giunta «farà ripartire la Lombardia e il Paese». Saprete mantenere le aspettative?

«Mi è piaciuto molto l'approccio di Letizia Moratti, presentandosi come neo assessore al Welfare e vicepresidente ha usato più volte la parola ascolto, su sanità e il miglioramento della medicina territoriale che può passare dalla modifica della legge 23 si confronterà con giunta, consiglio, territorio. Sia lei che Guidesi (ex sottosegretario del governo Lega-M5s, ora assessore allo Sviluppo produttivo) vengono da esperienze importanti e hanno impostato i loro interventi sull'ascolto dal basso, ai bisogni del territorio, che si tratti di imprese o sanità».

Moratti ha detto che è una guerra che si combatte tutti uniti, nel lavoro di squadra cita l 'opposizione. Possibile dopo mesi di attacchi?

«Tutta la giunta ha sempre avuto grande considerazione delle proposte dell'opposizione poi la pandemia ha accentuato lo scontro tra le parti e tra Regione e governo. Ma la guerra è stata unilaterale, c'è stato un assalto da Pd e M5s, il governatore ha dimostrato capacità di ascolto e lucidità nelle scelte anche quando venivamo attaccati in maniera anche strumentale. Se pensiamo a dieci mesi fa, il segretario Pd Zingaretti veniva a bere gli spritz sui Navigli contro la paura del Covid, Beppe Sala pubblicava foto con la maglietta Milano riparte e Fontana veniva deriso perchè indossava male la mascherina. C'è sempre stato un grande impegno, data la situazione».

Ma l'ex assessore Gallera, lasciato fuori dalla giunta, non essere il capro espiatorio?

«Abbiamo tutti lavorato giorno per giorno, Fontana in maniera particolare, per superare lo tsunami che ha colpito la Regione. Adesso c'era bisogno di un rilancio».

La partita dei rapporti con le imprese e del Recovery Fund passa a Guidesi, un leghista.

«A Palazzo Chigi ha maturato grandi capacità di incidere sulle scelte della manovra finanziaria, può essere un grande valore aggiunto non solo in ambito locale ma nei rapporti con Roma, ha appreso quei tecnicismi che si possono rivelare fondamentali».

Lei si occuperà di Sviluppo della Città metropolitana. Quali sono i progetti più strategici?

«Seguirò il progetto Mind sull'ex area Expo, il trasloco dell'Università Statale, Città della Salute e le infrastrutture strategiche della Città metropolitana. Progetti di grande impatto e importanza per il futuro della regione e anche del paese, un'attenzione politica, oltre che tecnica, su questi temi può dare un valore aggiunto e un'accelerazione».

L'intesa tra Berlusconi e Salvini sul rimpasto porterà a una scelta rapida del candidato sindaco a Milano?

«Le scelte in Regione sanciscono un grande principio: c'è serenità nella coalizione e si valutano le persone migliori, siano politici o, come Moratti, esponenti della società civile. In questi mesi tanti non politici hanno dato la propria disponibilità e tra questi c'è Roberto Rasia Dal Polo, che si è esposto più di altri e ha una bella storia da raccontare. Per ora mi sento di dire che è il nome in pole position e nelle prime uscite ha dimostrato grande amore e voglia di mettersi in gioco per la città, qualità necessarie per essere un ottimo sindaco».

In un post su Facebook ha proposto «vigili immigrati» per comunicare meglio con i cittadini stranieri e ha fatto storcere il naso a Fi e Fdi.

«Ha detto innanzitutto una cosa importante, che si potrebbero usare i soldi del Recovery Fund per assumere più vigili e aumentare la sicurezza, quando la giunta Sala sembra più concentrata sui monopattini. Poi in una città con il 20% di stranieri iscritti all'Anagrafe il dialogo con etnie diverse è un tema. Il nuovo sindaco troverà la formula migliore».

Quanto dovremo aspettare il candidato anti Sala?

«La giunta regionale dopo mesi di voci è stata chiusa in pochi giorni grazie all'accordo tra Berlusconi e Salvini, mi auguro che, insieme a Giorgia Meloni, si possa fare altrettanto su Milano, anche se la data del voto è incerta».

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