Cronaca locale

Seveso, sì ai fondi anti alluvione ma il piano è fermo da 10 anni

Il governo ha promesso 50 milioni. Comuni e comitati contro le vasche di contenimento dell'acqua

Seveso, sì ai fondi anti alluvione ma il piano è fermo da 10 anni

Questa volta c'è mancato poco. L'allerta per il rischio esondazione del Seveso è rientrata, anche se l'allarme si è spostato sul bacino di Varese. Non serve andare molto indietro con la memoria per ricordarsi l'ultima grande alluvione in città: quest'anno il Seveso è esondato sette volte, l'ultima, quella dell'8 luglio, è costata 7 milioni di euro. Il disastro di Genova ha riportato l'attenzione sul Seveso, che incombe come una spada di Damocle sulla città ogni volta che si scatena un temporale. Ma sembra - il condizionale è d'obbligo visto che sono almeno dieci anni che si parla delle opere di contenimento - che il governo sia intenzionato a sbloccare la situazione, mentre gli enti locali lentamente sono andati avanti.

Il 9 ottobre il coordinatore della struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, Erasmo D'Angelis, ha annunciato che entro novembre partiranno i lavori per la realizzazione della vasca di laminazione di Senago, la prima e la più complessa opera per contrastare la fuori uscita della acque fangose del fiume. Al di là del cronoprogramma, che sembra quanto meno ottimistico, forse questa potrebbe essere la volta buona per far partire il lento carrozzone burocratico che dovrà fare i conti con l'opposizione di comitati e politici locali e con gli ormai inevitabili ricorsi al Tar. Il piano prevede infatti la realizzazione della cosiddetta vasca di laminazione di Senago, che il territorio sta bloccando da almeno una decina d'anni, e di altre tre vasche a Varedo, Paderno e Lentate sul Seveso. Più interventi di depurazione delle acque. Il progetto esecutivo - fa sapere la Regione - è pronto, bisogna fare il bando e assegnare i lavori. Il Pirellone ha stanziato da tempo 10 milioni di euro, il comune di Milano ha messo nel bilancio 2014 i 20 milioni di sua competenza.

«Il 20 ottobre - ha spiegato D'Angelis - faremo la conferenza tecnica a Milano dove, insieme alla Regione e ai comuni coinvolti presenteremo il “progetto Seveso", un programma che corre in parallelo su due binari. Il primo è quello della messa in sicurezza idrica dal rischio alluvioni, per cui è previsto un finanziamento complessivo di 110 milioni di euro, di cui i primi 50 già in cassa. Il secondo è quello della depurazione delle acque inquinate. Il fiume - ha aggiunto il coordinatore - sarà bonificato attraverso l'installazione di depuratori, un intervento che vale 80 milioni di euro». «Noi siamo pronti a collaborare gomito a gomito con il governo - commenta l'assessore regionale all'Ambiente Viviana Beccalossi - che fin ora si è contraddistinto per una politica fatta di annunci più che di fatti. Mi auguro che la tragedia di Genova aiuti a far riflettere chi continua a opporsi al queste opere a prescindere». «Abbiamo bisogno che Governo e Regione ci aiutino a superare tutti gli ostacoli e spendere i soldi già stanziati - commentava ieri l'assessore all'Ambiente di Palazzo Marino Pierfrancesco Maran - per mettere in sicurezza la zona 9 dal Seveso. Abbiamo progetti, risorse, sappiamo cosa serve fare. Sono sicuro che questa è la volta buona per riuscirci».

Da parte sua la provincia, con l'assessore all'ambiente Cristiana Stancari - ha fatto partire a fine luglio i lavori per l'adeguamento del canale scolmatore di Nord Ovest, che dovrebbe far defluire parte delle acque del fiume a nord di Milano. Importo dei lavori, che dovrebbero concludersi dopo expo 16 milioni di euro.

Chiuderà l'11 novembre la gara bandita dall'Aipo per la realizzazione di uno sgrigliatore per fermare i detriti in caso di alluvione e per il rifacimento della Conca Fallata.

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