Decine di famiglie venerdì hanno montato le tende In piazza San Fedele, dietro a Palazzo Marino, per la «notte in bianco» degli sfrattati. E ieri un corteo dei sindacati confederali partito da Cadorna ha «occupato» piazza Scala per chiedere al Comune di «cambiare rotta» nella politica per la casa. Tra le richieste: un fondo per la costruzione e recupero di alloggi popolari, il pieno uso di quelli sfitti, il taglio del costo dei servizi. I manifestanti hanno lanciato petardi e distribuito volantini, il portone di Palazzo Marino è rimasto chiuso e presidiato dalle forze dell'ordine. Danilo Galvagni della Cisl dal palco ha ribadito che la giunta Pisapia «non può trincerarsi dietro i limiti del Patto di stabilità, serve uno scatto per avviare un serio progetto di housing sociale, c'è un bisogno di case drammatico». I sindacati sono stati ricevuti dall'assessore Benelli e dal vicesindaco De Cesaris: è stato convocato un tavolo per il 4 dicembre.
Occorre soprattutto, attacca Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza Italia, che il sindaco Pisapia «faccia rispettare le leggi e le indicazioni politiche del consiglio comunale, senza attuare delle sanatorie mascherate», sia «nel rispetto di chi ha dormito l'altra notte in tenda per protesta», sia «delle 20mila famiglie che sono in lista d'attesa e non sfondano i portoni e occupare». Gallera, dopo le segnalazioni di diversi cittadini della zona 6 e del netrwork «Giovani Frontiera Milano» diretto da Silvia Davite attiva nei quartieri popolari, ha depositato un'interrogazione per avere chiarimenti dal sindaco su una vicenda che «se confermata sarebbe di una gravità assoluta». Gli uffici dell'assessorato Casa, scrive Gallera nella sua domanda ufficiale, «starebbero dando indicazioni agli occupanti senza titolo degli immobili di proprietà comunale in gestione Aler dal 2009, palazzi realizzati tramite le leggi speciali» dello Stato e affittati ad equo canone, «di presentare una regolare domanda per la casa tramite il bando assegnazioni alloggi di Edilizia residenziale pubblica in corso». La raccolta scade il 22 dicembre. Quel bando per le case Erp, secondo il Regolamento regionale del 2004 (articolo 1 comma 5) è vietato a chi abbia occupato abusivamente un alloggio nei 5 anni precedenti. Le case ad equo canone però non sono soggette a tale regolamento. E i suoi inquilini senza titolo in effetti potrebbero bypassare il blocco nelle domande, ottenendo pure un alloggio più economico. «Sarebbe assurdo - attacca Gallera - che proprio i funzionari, che poi valuteranno quelle domande, stessero suggerendo a chi occupa di presentare domanda, si tratterebbe di una sanatoria vera e propria». Gli alloggi a equo canone sono circa 5mila, da via Antonino Da Giuffrè a San Romanello, Rizzoli, Mazzolari. Il tasso di occupazione? Quasi uno a 5. «Gli occupanti commettono un reato amministrativo e penale - ricorda Gallera-, e l'Aula a suo tempo l'aula ha votato unanime l'istituzione di un'apposita commissione che valuti caso per caso le situazioni di necessità.
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