«Sgomberato il RiMake? Ora anche gli altri»

Intervento all'alba in via Astesani. Centrodestra: «Avanti così». Presidio antagonista

«Sgomberato il RiMake? Ora anche  gli altri»

È stato sgomberato ieri mattina il «RiMake, il centro sociale di via Astesani 47 ad Affori. Le forze dell'ordine si sono presentate all'alba per liberare lo spazio e hanno trovato gli attivisti, che avevano organizzato una «colazione antisgombero» fuori dalla struttura occupata per opporsi. Il 17 maggio, gli attivisti avevano incontrato l'Ufficio del sindaco per cercare un'alternativa allo sgombero. E il 18 maggio l'occupazione nella ex Bnl aveva compiuto 4 anni. Si impadronirono dell'ex sede della banca in via Astesani - ricorda l'assessore alla Sicurezza della Regione Riccardo De Corato - dopo una serie di occupazioni: una galleria delle Ferrovie dello Stato in via Sammartini e il cinema Maestoso di corso Lodi. La sinistra ha subito difeso l'attività dei «ragazzi». «Uno spazio sociale di cui ho sempre sentito parlare gran bene soprattutto dagli abitanti di Affori» ha detto per esempio Anita Pirovano della «Sinistra per Milano». «L'auspicio anzi l'impegno - ha aggiunto - dev'essere che non si perda né il luogo - riconsegnandolo magari al degrado e all'abbandono (e questo aspetto dev'essere e sarà una priorità del prossimo Pgt) - né la comunità perché c'è tanto bisogno di cittadinanza attiva in ognuno dei nostri 88 quartieri (periferici o no)».

Al contrario, il centrodestra ha plaudito allo sgombero. «Milano - ha detto il coordinatore di Forza Italia e sottosegretario regionale Fabio Altitonante - negli ultimi anni è stata messa nelle mani dei delinquenti dei centri sociali. A loro è stato permesso occupare palazzi, organizzare manifestazioni e party di ogni genere. E chi governa Milano fa troppo spesso finta di non sapere. Per noi non ci sono alternative agli sgomberi: gli occupanti abusivi devono essere cacciati senza se e senza ma. E ringraziamola Polizia per lo straordinario lavoro che sta facendo».

«Gli abusivi hanno cercato di opporsi fisicamente ma sono stati spostati di peso dagli agenti della Questura» ha detto ancora De Corato, plaudendo allo sgombero, e augurandosi «che tutti gli stabili occupati dai centri sociali (più di dieci a Milano) vengano liberati, soprattutto quelli che danno maggiori problemi all'ordine pubblico come il Lambretta e il Cantiere». Richiesta simile arriva da Forza Italia Silvia Sardone, consigliera regionale considera «prioritario continuare sulla via degli sgomberi a partire da realtà come il Macao o il Lambretta». «Inoltre - aggiunge - per garantire un cambio di marcia bisogna assolutamente smetterla con i propositi di regolarizzazione del Leoncavallo».

E il capogruppo Gianluca Comazzi dice: «Spero che adesso venga il turno del LuMe, che ha occupato di recente l'ex Magazzino del verde pubblico, sotto i Bastioni di Porta Venezia». E «auspico che vengano presto liberati anche gli spazi occupati da realtà come Cantiere, Lambretta e Micene».

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