Si fa presto a dire gin tonic Nascono i templi del distillato

In tutta le città proliferano i locali per intenditori Ecco la mappa per i migliori cocktail e «botanical»

Jessica Bordoni

Dal Gin Tonic al Tom Collins, passando per il Martini Dry e il Negroni: l'elenco dei drink a base Gin è davvero lungo e include moltissimi cocktail che hanno fatto la storia della «mixologia» italiana e internazionale. Lo sanno bene i milanesi, che sempre più spesso durante le loro serate nei locali scelgono di consumare alcolici preparati con questo distillato aromatizzato con bacche di ginepro, piante, spezie e radici, i cosiddetti «botanicals». Al di là del profumo e del gusto inconfondibili, il punto di forza del Gin risiede nella sua versatilità, nella capacità di abbinarsi ad altri ingredienti per un bere miscelato di qualità, in cui l'estro creativo del barman può fare la differenza. In città il fenomeno dei «Gin bar» è in continua crescita, con locali specializzati ormai di culto e nuove aperture interessanti. Il modello è inevitabilmente Londra che negli ultimi anni ha visto la nascita di molte micro-distillerie di quartiere.

A Milano, tra gli indirizzi per veri intenditori c'è sicuramente Rita & Cocktails, aperto sui Navigli (via Angelo Fumagalli, 1) dal 2001. A decretarne il successo, la scelta di lavorare solo con ingredienti naturali, marche top e nessun prodotto liofilizzato. Qui è stato inventato il Gin Zen, un drink a base di zenzero fresco pestato, lime, soda, ghiaccio tritato e naturalmente Gin. Servito nel tumbler basso, è un piccolo grande classico per gli amanti del genere.

Restiamo in zona per entrare al GinO12 (Alzaia Naviglio Grande, 12), collegato al ristorante «Officina 12». La scritta sul menu rende bene la filosofia del locale: «Se non amate il Gin, faremo di tutto per convincervi». È il regno dei cultori del Gin Tonic, che possono personalizzare gli ingredienti del loro cocktail preferito scegliendo tra cinque diverse marche di tonica e oltre 70 etichette di Gin.

Ma la novità più rivoluzionaria è certamente The Botanical Club of Milano del quartiere Isola (via Pastrengo, 11), la prima micro-distilleria milanese con cocktail bar e ristorante di concezione gourmet. Il Gin è quello della casa, prodotto con un alambicco posizionato di fianco alla cucina. In carta, tuttavia, ci sono altre 100 versioni di Gin, ben dosate dalla bartender Katerina Logvinova. Da non perdere anche il centralissimo Café Trussardi (piazza della Scala, 5), elegante e selezionato. Dietro il bancone di marmo c'è l'esperienza di Tommaso Cecca, che non mancherà di proporre agli ospiti il caratteristico Trugroni. Frutto dell'unione delle parole Trussardi e Negroni, è un cocktail a base di Aperitivo Trussardi, Vermouth e Gin London Dry.

Per una proposta con vista panoramica, invece, c'è il Ceresio 7 (via Ceresio, 7) con il suo raffinato French 75 composto da Gin, succo di limone e Champagne.

Rimaniamo ai piani alti con la Terrazza dell'Excelsior Hotel Gallia (piazza Duca d'Aosta) e il suo lounge bar, che ha deciso di valorizzare anche il Gin italiano. In carta, tra gli altri, si trova il Dol Gin, distillato solo con erbe aromatiche e ingredienti provenienti dalle Dolomiti. Per un'estate ancora più fresca.

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