Cronaca locale

Si scrive «morte» sulla mano e poi si getta sotto la metro

Si scrive «morte» sulla mano e poi si getta sotto la metro

Sul palmo di una mano si è scritto la parola death, che in inglese significa morte. E si è congedato dalla vita su Facebook con un «Ci vediamo in un'altra vita, fratello!», giurando amore eterno alla fidanzata. Subito dopo, in un'orario di punta - ieri mattina poco dopo le 9 - si è lanciato sui binari della metropolitana, alla stazione «Garibaldi», e l'ha fatta finita. M. M. (queste le iniziali del nome), brillante studente universitario alla Statale di Milano e originario di Busto Arsizio, aveva compiuto 23 anni da poco più di due settimane. Un gesto inspiegabile forse solo in apparenza. A questo ragazzo, infatti, un anno fa, a un paio di mesi di distanza l'uno dall'altro, erano morti entrambi i genitori. La sua vita probabilmente non era stata più la stessa. Il treno che lo ha travolto e ucciso sulla linea due (la verde) viaggiava verso Gessate. Il ragazzo è morto sul colpo, come hanno constatato i medici del 118 e ora la salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria e della polizia.
Per agevolare le operazioni di recupero del cadavere la metropolitana si è bloccata lungo la linea verde in entrambe le direzioni dalle 9.05 alle 11, dalla fermata della stazione Centrale fino a quella di Cadorna. Atm ha organizzato ben trenta autobus in superficie per sopperire al disagio dei viaggiatori. Alla ripresa del servizio, i treni non fermavano a Garibaldi, ma gradualmente la situazione è tornata alla normalità.
Quello di ieri non è stato il solo suicidio ad aver lasciato i familiari sbigottiti, senza una ragione concreta a cui aggrapparsi. Alla stazione ferroviaria di Rogoredo, un'ora prima, un altro italiano, ma stavolta di 42 anni, si è buttato sotto un treno della linea Frecciarossa Milano-Roma. L'uomo, originario di Roma, lavorava a Milano. In una tasca gli agenti della Polfer e i medici del 118 gli hanno trovato un biglietto scritto di suo pugno che indicava la presenza della sua vettura nelle vicinanze della stazione. Sull'auto l'uomo aveva lasciato dei messaggi indirizzati alla moglie e al figlio scusandosi per il gesto. Anche in questo caso la famiglia non riesce a capire perché l'uomo abbia potuto decidere di togliersi la vita.
Dopo il suicidio lungo la linea ferroviaria è stata bloccata la viabilità dei treni per alcune ore in modo da non ostacolare la rimozione della salma da parte del 118.
Tra la giornata di mercoledì e quella di ieri ci sono stati ben tre suicidi. Il primo a togliersi la vita nelle ultime 48 ore, infatti, era stato un ex imprenditore di 68 anni, che l'ha fatta finita mercoledì mattina impiccandosi in un capannone industriale di Sedriano, sedici chilometri a ovest di Milano. L'uomo, che in passato aveva lavorato nell'azienda di famiglia specializzata in carpenteria metallica, non ha lasciato biglietti d'addio. Tuttavia i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso, dopo una serie di accertamenti, hanno escluso che i motivi del gesto siano legati a problemi finanziari, spiegando che la decisione sarebbe maturata per questioni private.

A trovare il cadavere è stato uno dei figli del morto.

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