Coronavirus

Coronavirus, l'allarme focolaio a Milano

Cresce la paura a seguito dei circa 800 nuovi contagi nel capoluogo lombardo. Rezza: "Dobbiamo aspettare la fine del mese"

Coronavirus, l'allarme focolaio a Milano

I dati dei giorni scorsi non erano così positivi come sembravano e i numeri di ieri, giovedì 26 marzo, non sono così drammatici? È di questa opinione Vittorio Demicheli, che giudicia il recente aumento di contagi una "fluttuazione dovuta al caso, come capita con le statistiche". A suo giudizio i numeri vanno letti "per la tendenza che segnano e non nei loro valori puntuali". L'epidemiologo della task force lombarda ha perciò spiegato che la tendenza di questo periodo è migliore di quelle passate, nonostante a Milano vi è stato un incremento significativo di oltre 800 unità: "Ci sono stati un paio di laboratori importanti che hanno rendicontato tardi i tamponi. Davvero, non sono preoccupato".

Come riportato da La Repubblica, neanche Carlo Perno del laboratorio di Niguarda di Milano è allarmato poiché riconduce l'aumento dei casi alla crescita dei tamponi: "Se aumentiamo i test nella popolazione, osserviamo un apparente aumento dell'infezione, che in realtà è solo un aumento delle nuove diagnosi". Il dottore ha inoltre sottolineato che la Lombardia fino ad ora - "non per scelta ma per necessità" - faceva test solamente a chi presentava sintomi importanti tali da portare al ricovero: "Ed è ovvio che così è alta la mortalità".

Fontana: "Sono fiducioso"

A intervenire è stato pure Gianni Rezza, che giudica i dati quotidiani non accuratissimi in quanto "sono aggregati e dipendono dal numero di tamponi fatti e dal numero di notifiche". Il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità ha fatto sapere che per avere un quadro realistico e per vedere gli effetti delle misure adottate "ci vuole tempo, dobbiamo aspettare la fine del mese". I numeri di ieri sono dunque figli di una situazione di diversi giorni fa: "I dati più robusti sono quelle delle ospedalizzazioni e la buona notizia è che non aumentano".

Intanto Attilio Fontana, collegato in diretta su Mattino Cinque, si è detto fiducioso sul trend in calo di Milano: "Sono convinto che, tenuto conto dell’aumento dei contagi corrisposto a prima che entrassero in vigore le nuove misure più restrittive, sono fiducioso che queste stesse nuove misure conterranno l’aumento". Lo stesso governatore della Lombardia ha ribadito che - nonostante i dati di ieri - "siamo in linea e si conferma la stabilizzazione" degli ultimi giorni, tenendo sempre in considerazione che comunque gli esperti "dicono che si deve fare la valutazione su un trend di 5 giorni".

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