Nessuno è perfetto. Ci mancherebbe altro e meno male. Però quando si parla di droghe che anche se leggere, anche se terapeutiche, anche se «canne» e con tutti i se del mondo droghe restano, qualche attenzione in più non guasterebbe. Soprattutto se uno fa il sindaco. Soprattutto a Milano dove i dati di diffusione degli stupefacenti negli ultimi anni continuano drammaticamente a salire.
Pochi giorni fa Giuseppe Sala, commentando la Giornata mondiale della cannabis che si stava svolgendo al Lambretto Studio di Lambrate, aveva ribadito ciò che gia aveva detto in campagna elettorale: «Una canna? Sì, me la sono fatta, sono stato giovane anch'io e anche io ho i miei difetti...». Più o meno così, virgola più virgola meno, il sindaco ci perdonerà, ma il concetto era chiaro.
Una captatio benevolentiae di cui non si sentiva il bisogno, che serviva per riscuotere credito tra la sinistra più a sinistra che questo sindaco manager nonostante tutto non lo sente ancora «compagno» vero. Non sono evidentemente bastate le foto con la bandiera del «Che» scattate durante le primarie, non è bastato togliersi la cravatta d'ordinanza da manager, scrollarsi di dosso un po' della sua storia... Ma le «canne» sono un'altra cosa. Giovani o no, con le canne non si scherza perchè il sindaco non è il dj di turno che fa lo spiritoso in ua radio libera o lo studente di quinta al liceo che sale sulla cattedra dell'aula magna durante l'autogestione e fa il «figo» in assemblea.
Il sindaco di Milano e il sindaco di Milano. E, come ha fatto notare nei giorni scorsi la consigliera azzurra Silvia Sardone, «in questo caso è stato un pessimo esempio per gli studenti della sua città...». Che con tutta probabilità non se lo filano neanche di striscio, nel senso che fanno già tutto da soli senza bisogno di sapere cosa fa o cosa ha fatto il loro sindaco.
Certo è che nel momento in cui polizia e carabinieri si fanno i quattro per controllare le scuole, per stroncare lo spaccio di stupefacenti, per spiegare nelle aule quali siano i rischi della droga, anche solo di una «canna», stona un po' che il sindaco ammetta allegramente che in fondo anche lui... che nessuno è perfetto...
Anche perché il mercato tira e non ha bisogno di nessun tipo di incentivo visto che la cannabis, secondo un'indagine sul consumo di droga realizzata dall'Ats, viene fumata, ogni giorno, da 10mila giovani sotto i 34 anni. E la media milanese è superiore a quella nazionale. Quindi questa volta ripetere non giova. E non serve. Che poi siamo stati giovani tutti.
Ma c'è anche chi, a costo di sembrar «bacchettone» o «antico» come dicono i ragazzi oggi, le canne non se le è mai fatte. Forse perchè pensava già allora che fosse sbagliato o pericoloso. O forse solo perchè visto che se le facevano un po' tutti, quello era il modo migliore per farsi notare. E star fuori dal coro...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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