Milanesi tranquilli, arrivano i rinforzi. Così una settimana fa, dopo il doppio omicidio di via Muratori e la sparatoria pomeridiana (per non contare le due violenze sessuali denunciate e il camion bar dato alle fiamme dal racket il week end precedente), prefetto e questore annunciarono l'arrivo in via emergenziale di pattuglie interforze per migliorare la sicurezza a Milano. Il Comitato per l'ordine e la sicurezza convocato in tutta fretta il 12 settembre dal sindaco in missione in terra Santa si era, infatti, concluso con la richiesta ufficiale al Viminale di inviare un numero extra di agenti per rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini. L'indomani della sparatoria tra auto in zona Padova, tanto per dare un'idea del atmosfera che si respira, in via Giacosa e dintorni non passava un'anima.
Peccato che i rinforzi, annunciati in pompa magna, si riducano a tre pattuglie tre. Sì, avete letto bene, il ministero dell'Interno ha risposto all'allarme di Milano e soprattutto al terrore e allo sgomento che hanno assalito i milanesi appena rientrati dalle vacanze per gli episodi da Far west con tre pattuglie della polizia di stato, cui si aggiungono altrettante di vigili. Nove poliziotti (tre per pattuglia) per un milione e 300 mila abitanti ovvero un agente per circa 144.000 residenti. Un dato non certo rassicurante. Che ha il sapore amaro della farsa soprattutto per i pochi italiani che vivono in via Padova o nelle periferie più estreme e alle donne che la sera hanno paura magari a uscire da sole o a tornare a casa.
Così se il compito delle pattuglie interforze, cui forse dovrebbero aggiungersi una manciata di carabinieri, doveva essere quello del presidio del territorio, si riduce a un'attività di controllo. Gli agenti di polizia di stato e locale (tre pattuglie) sono impegnati lunedì mercoledì e venerdì sera, dalle 17 alle 2 in posti di blocco con funzione specifica di verifiche a campione su mezzi e persone: guida in stato di ebbrezza, controllo documenti, eventuali precedenti penali, controllo vetture. Ancora top secret il bilancio dei primi controlli a campione, l'unico dato che si conosce riguarda il sequestro di stupefacente: ben 150 grammi di hashish... Non sembra che i posti di blocco e i controlli random abbiano molto a che fare con la sicurezza, soprattutto con queste esigue forze in campo: «Bhe ma così si controllano le persone che circolano per Milano residenti e persone di passaggio, e poi si tratta di uomini in aggiunta all'organico normale» replica un agente.
Non si stupisce il vicepresidente del consiglio comunale ed ex vicesindaco Riccardo de Corato, della tiepida risposta del Viminale: «Nove agenti? È la risposta del governo a un sindaco che non vuole fare sicurezza, e che rifiuta di essere il responsabile politico della pubblica sicurezza» risponde laconico. «Pisapia ha demansionato i vigili, allontanato i militari dalle nostre strade e quando ha fatto richiesta di rinforzi ha ottenuto nove poliziotti. I numeri dicono da sè come viene trattato il sindaco della seconda città d'Italia dopo due sparatorie. Evidentemente Pisapia - conclude De Corato - non è un interlocutore credibile per il governo che ha capito che la sicurezza non è una sua priorità». Tanto per dire nel 1999 Roma inviò 200 agenti a Milano.
«Da questa settimana Milano è molto più sicura - ironizza Matteo Salvini, capogruppo della Lega in consiglio -...si tratta di un'evidente presa in giro. E il sindaco non dice nulla? È indice della filosofia con cui al sinistra affronta il tema della sicurezz»».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.