Sicurezza, vigili di quartiere nelle strade

Sicurezza, vigili di quartiere nelle strade

Hanno preso servizio ieri i 372 vigili di quartiere. In pattuglie di due presidieranno il territorio dalle 7,30 alle 19,30. Il loro compito? Fare da ponte tra Comune, cittadini e territorio. Ascolto, dialogo con la cittadinanza, segnalazione dei problemi, che possono andare dal marciapiede rotto alle occupazioni abusive, dalle situazione di disagio sociale agli incroci pericolosi. Armati di una radio, sempre collegata alla centrale operativa e alle pattuglie di turno, dovranno segnalare all’unità specializzata e competente la specifica criticità. «Saranno i reparti specializzati a intervenire - spiega il comandante Tullio Mastrangelo - abbiamo molto a cuore la sicurezza degli agenti, che non devono essere considerati dei jolly o dei tappabuchi, perché chiamati a svolgere un compito di presidio e segnalazione».
Li si potrà riconoscere dall’elmetto a scacchi bianchi e rossi, per il resto indosseranno la divisa e l’equipaggiamento dei vigili. «Una barzelletta» per il vicepresidente del consiglio Riccardo De Corato: «agenti mandati allo sbaraglio senza attrezzatura adeguata e senza addestramento. A cosa serve mandare 350 vigili nelle strade a fare quello che già facevano prima e a cui si sono aggiunti compiti di assistenti sociali?».
Due gli appuntamenti fissi: davanti alle scuole primarie, dalle 8,15 alle 8,45 e dalle 16,15 alle 16,45 e nei mercati rionali. Oppure per le strade, nelle piazze, davanti ai negozi, alle fermate dei mezzi, agli incroci. «I vigili di quartiere - spiega l’assessore alla Polizia locale Marco Granelli - sono nati per aumentare la percezione della sicurezza dei cittadini. Per questo girano in divisa, con l’elmetto rosso, sempre in coppia: devono diventare un punto di riferimento per i cittadini, ma anche uno strumento per migliorare la strategia dell’assessorato».
Ogni zona stata divisa in una quindicina di distretti: gli agenti collaboreranno per risolvere problematiche simili. «Abbiamo programmato una serie di incontri con le varie zone, che ci permetteranno di conoscere meglio il territorio e strutturare le nostre politiche ad hoc - specifica Granelli -. Così perché l’azione degli agenti sia coordinata e continuativa è previsto un momento di passaggio di consegne all’inizio e alla fine del turno». I ghisa saranno reperibili anche virtualmente: è on line una sezione del sito del Comune dedicata dove sono indicate le scuole e gli orari dove incontrare gli agenti, e la mappa della zona coperta dal servizio. Non solo, è disponibile anche una mail cui indirizzare le proprie segnalazioni.
Ma c’è un ma...se uno degli obiettivi del progetto è aumentare la sicurezza percepita, perché non privilegiare il servizio nelle ore serali, quando le milanesi soprattutto non si sentono tranquille nel girare da sole? «Non abbiamo agenti a sufficienza - la laconica risposta dell’assessore -. Al momento il servizio copre i due turni, della mattina e del pomeriggio, ma puntiamo a raggiungere i 500 agenti, con cui vorremmo coprire anche il turno serali, effettivamente più delicato». Che il personale sia carente non è certo un mistero, ma quello che i sindacati non riescono a spiegarsi è perché l’amministrazione abbia avuto tanta fretta ad avviare il progetto. «Il Comune ha voluto spingere sull’acceleratore, senza essere nelle condizioni per farlo - attacca Aldo Tritto, segretario provinciale Csa vigili - per fare partire il nuovo servizio sono stati scoperti altri reparti e così sarà anche in futuro, perché non ci sono assunzioni all’orizzonte.

É il gioco delle tre tavolette, perché la riorganizzazione del corpo non è stata ultimata. E non si dica che basta spostare gli agenti dagli uffici, perché lì sono già impegnati amministrativi presi a prestito dagli uffici del Comune».

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