Silvia Pepe, un soprano tra Puccini e Xenakis

Una voce per il salotto. Lei si chiama Silvia Pepe, 29 anni, milanese, soprano spinto. Il prossimo primo ottobre, nel pomeriggio, sarà in scena a «Salotto in Prova» in duo con il chitarrista Tommaso Ieva.

«Insieme eseguiremo musiche di De Falla, Rodrigo, Ponce, Monterverdi e De Falla - racconta - Per me non è la prima volta. Mi sono capitate situazioni similari. Ricordo, per esempio, una Bohème da me interpretata a palazzo Camozzini, a Verona». Anche per lei, l'artista che va sul palcoscenico in salotto, le differenze si notano, eccome: «Hai vicino a te la gente - dice - Anzi, si può dire che le distanze sono annullate. E sicuramente quel senso di distacco che si prova in teatro anche per l'interprete sparisce». Silvia ricorda le «situazioni» che possono nascere in questi contesti, dove si «può fare una battuta con il pubblico o la sala che diventa una scena aperta. E ancora «i musicisti che possono entrare dal retro creando una effetto teatrale». «Il concerto di ottobre - prosegue - è un'anticipazione di quello che farò poi in Germania, sempre con Ieva».

Silvia, emergente di talento: difficile inquadrarla, chi la conosce parla di lei come di «un'artista di talento poliedrica». E infatti, oltre alla sua esperienza lirica e nella musica da camera liederistica, è anche pianista e organista, senza contare la sua attività di compositrice, con il pallino del Novecento, in particolare la passione per Iannis Xenakis. Ha vinto concorsi e i suoi brani sono stati eseguiti dall'Ensemble Intercontemporain, Ircam di Parigi, e dal Divertimento Ensemble a Milano.

Ma l'opera lirica italiana alla Puccini e le avanguardie sono due mondi lontani anni luce, come possono convivere nella stessa persona? «Sono le mie due anime - conclude -. Riesco a metterle d'accordo perché penso che in questi due autori che amo, Puccini e Xenakis appunto, in maniera diversa prevalga sempre l'istinto e la visceralità».

LuPav

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