"Il sindaco difenda i costruttori locali. La lezione di Genova"

Il presidente Assimpredil: "Negli appalti in Liguria più peso a ditte del territorio"

"Il sindaco difenda i costruttori locali. La lezione di Genova"

«Senza imprese non c'è occupazione, non c'è avanzamento, qualitativo e professionale, non c'è crescita. Per la salvaguardia del tessuto economico locale è stato fatto poco, troppo poco». É la critica che il presidente di Assimpredil Marco Dettori ha rivolto «in più occasioni» a Beppe Sala, e l'ha ribadita in una lettera aperta inviata al sindaco pochi giorni fa. Porta ad esempio il Comune di Genova, che a inizio mese ha votato le nuove linee guida per l'affidamento dei lavori pubblici dando più peso alle imprese del territorio. Un'iniziativa voluta dal sindaco di centrodestra Marco Bucci. Ha alzato da uno a 5 milioni il tetto per la procedura negoziata (senza bando), come consentito dal Decreto semplificazioni fino al 31 dicembre, e ha applicato anche ai maxi appalti il criterio del 50% degli inviti riservati alle imprese locali (quindici su trenta). Un forte supporto alle aziende che hanno subito contraccolpi a causa dell'emergenza Covid e - quindi - all'occupazione ligure. «É una scelta molto rilevante - ammette Dettori -. La giunta milanese invece non ne ha fatto una bandiera, nella scelta delle imprese da invitare ai negoziati non vuole usare la discrezionalità, si affida ad un algoritmo che seleziona secondo criteri di rotazione le imprese da tutta Italia che si sono preventivamente iscritte nel loro elenco». Anche nel momento in cui la pandemia costringe a limitare gli spostamenti invece «anche Milano potrebbe avere più coraggio, senza nascondersi nell'inadeguatezza delle norme nazionali». I costruttori si aspettano che il Comune «si occupi anche della vita delle imprese, delle strategie adottate nella selezione delle aziende negli appalti pubblici. I costruttori locali sono stanziali e affidabili. Spesso sono stati affidati lavori importanti a ditte di altre regioni scelte sulla base della regolarità amministrativa e non in base alla competenza e professionalità che poi sono fallite». E Assimpredil ha dovuto sentire le lamentele del Comune che poteva e non ha dato una corsia alle imprese milanesi.

Dettori chiede un cambio di passo sulla digitalizzazione e regole chiare. «Sulla scrittura di Pgt e regolamento edilizio serve una maggiore partecipazione degli stakeholder e le norme devono essere chiarissime, per evitare una volta per tutte le libere interpretazioni da parte di singoli dirigenti incaricati delle autorizzazioni. Il gioco dell'oca è insostenibile, facciamo un passo avanti e torniamo indietro di tre caselle». Chiede al sindaco e ai futuri candidati a guidare Palazzo Marino uno «sforzo vero nella digitalizzazione dell'archivio visure, bisogna accelerare gli investimenti e i controlli sul lavoro, in una città come Milano non ci si può trincerare dietro alla limitatezza delle risorse umane».

Il presidente dei costruttori assicura che il sistema sta reggendo nonostante la crisi generale, a Milano «esiste un tessuto imprenditoriale dinamico, l'edilizia non si è fermata grazie al bonus del 110% e ai piccoli e medi progetti di rigenerazione urbana». Ma «il mondo innegabilmente è cambiato per sempre, lo smart working proseguirà anche dopo la pandemia e bisogna pensare al futuro in una dimensione allargata.

Una pluralità di servizi e di infrastrutture andranno riviste in ottica estesa, connettendo la città e i Comuni limitrofi. Chi farà il sindaco di Milano e quindi anche della Città metropolitana dovrà concentrare l'attenzione su un'area più larga. Durante questo quinquennio è mancata».

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