Il Corvetto, Rogoredo, la «Trecca». Una manciata di chilometri separano il Gratosoglio, che ieri ha ospitato la giunta, da quartieri storicamente difficili che ricadono entro i confini della vicina Zona 4: «Aspettiamo il sindaco - dice il presidente Paolo Bassi - il tour della giunta non ha ancora toccato il municipio 4 e presumo che prima o poi verrà. Noi lo aspettiamo a braccia aperte, se non è solo una cosa di facciata questo tour è un segnale utile, ma sappiamo che non basta andare nei luoghi, serve esserci negli altri 364 giorni». Bassi col Comune tiene un profilo istituzionale, ma l'approccio ai problemi del Municipio 4 sembra opposto. Poca grancassa, molto lavoro quotidiano, anche sulla Trecca, appunto, le «case bianche di via Salomone visitate dal Papa: «Su questioni complesse e delicate - spiega - stiamo agendo in modo inversamente proporzionale: non una consulta per poter dire abbiamo fatto, ma un lavoro in sordina. Noi siamo partiti così, abbiamo fatto incontri, sfruttando il fatto che il presidente del Consiglio municipale è nato in via Salomone ed è fra gli animatori del comitato. Speriamo che la consulta sulla Trecca possa avere una buona base sulla quale lavorare, con il contributo di chi è interessato ad arrivare un risultato, senza fermarci alla bandierina. I tavoli servono se si aprono e si chiudono con un risultato». Dalla Trecca al Corvetto, dove un piccolo-grande intervento è stato portato a compimento: la recinzione dei piloni del cavalcavia, usati come giacigli di fortuna o discariche. «Con gli scarsi poteri che abbiamo - spiega il presidente - è difficile essere efficaci come vorremmo e potremmo. Ma ieri si sono conclusi lavori che avevo chiesto». Al Corvetto, intanto, dovrebbe trasferirsi l'ufficio scolastico regionale. Dovrebbe ma i sindacati si sono opposti, con un veto (riportato dal Corriere della Sera) che ha dell'incredibile: «Se è vero è paradossale - commenta Bassi - perché arriva da parti sociali che dovrebbero avere una visione diversa. Le funzioni pubbliche sono un elemento di rigenerazione, danno ossigeno al territorio. Se ci sono problemi siamo i primi a denunciarli ma i problemi si affrontano e non si scappa. Lì vicino c'è una scuola. Vuol dire che per i bambini va bene e per la burocrazia scolastica no? La zona è anche infrastrutturata e comoda.
Capisco che un trasloco possa risultare scomodo ma una simile levata di scudi è paradossale. Il Corvetto non è il Bronx. Continuare a descriverlo in questo modo è un insulto alla stragrande maggioranza dei milanesi per bene che ci vivono. Io spero che il provveditorato venga trasferito».
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