Lo stesso giorno in cui Europa Verde e Sinistra Italiani presentavano il simbolo con cui correranno alle Politiche del 25 settembre, il sindaco Beppe Sala (che aveva annunciato l'adesione a Europa Verde ma non ha mai preso la tessera) era a Roma con il segretario del Pd Enrico Letta e il neo pupillo Luigi Di Maio, che dopo l'uscita da M5S sta costruendo il movimento Insieme per il futuro. Sala ha già chiarito che non ci metterà il nome e non si candiderà in lista, ma «può raccogliere molte persone» e «voglio dare una mano a raccogliere consensi». Sala ha ribadito più volte: «Il centro non mi intriga, penso a una forza ambientalista». Anche se potrebbe far concorrenza, evidentemente, a Europa Verde che ha Milano ha un atteggiamento di «lotta e di governo». L'assessore al Verde è Elena Grandi, esponente del partito. Il capogruppo in Consiglio Carlo Monguzzi non passa giorno che non tiri una bordata a Sala (e quindi al suo stesso assessore) sulle politiche green. Gli va dato atto, lo fa da prima che nascesse la liason Sala-Di Maio, anche se forse non è un caso che nelle ultime settimane abbia rincarato la dose di proteste. «Sala al lavoro con l'ex grillino? Non ce lo aspettavamo» ammette Monguzzi. Ma neanche sotto tortura ammetterebbe che potrebbe essere un problema alle urne per il suo partito. E sottolinea che «il green noi lo misuriamo dagli atti, e anche i nostri elettori misurano Beppe su quelli».
Gli atti, appunto. Una tragedia. A seguire con attenzione la pagina Facebook del capogruppo di Europa Verde, la giunta Sala fa «acqua» da tutte le parti. Sottolineatura non causale. Sull'acqua del rubinetto «inscatolata» in contenitori di tetrapack - «una follia, una baggianata, un rifiuto faticoso e costoso da riciclare» - Monguzzi ci ha sguazzato per giorni, fino a consigliare a «Beppe» di mandare i tecnici a lezione dal sindaco di Londra Sadiq Khan. Poi c'è stata l'ordinanza anti siccità, smontata pezzo per pezzo, il capogruppo ha riportato anche il commento ad un suo post pubblicato dal sindaco di Buccinasco che diceva: «Nel mio Comune non abbiamo fatto queste stupidate, ci vuole competenza e buon senso». Ha contestato la chiusura delle fontane a riciclo - su cui poi la giunta ha fatto dietrofront - o il divieto di innaffiare campi e alberi (poi eliminato dalle 22 alle 8). La critica resta: «L'emergenza siccità è stata gestita in modo incompetente e dilettantesco. Ora lavoriamo per il futuro, magari con più idraulici e meno comunicatori». E anche se sul tema Confcommercio Milano lo ha più volte contestato, anche ieri Monguzzi ha ricordato come «Firenze, Parigi, Trento e tutta la Francia chiudono le porte dei negozi con aria condizionata», con maxi multe, a Milano anche il sindaco ha annunciato il divieto ma a distanza di un mese «le porte sono tutte aperte. Il Comune finto green, come su tutte le questioni ambientali, fa solo bla bla bla».
Il capogruppo di Europa Verde (che contesta il progetto del nuovo stadio di San Siro o critica il calcestre intorno alle radici degli alberi, opera della sua giunta) ha ricordato infine al «caro Beppe» di recente che «per essere ambientalisti bisogna fare gli ambientalisti. Cioè produrre atti concreti a favore dell'ambiente per contrastare il surriscaldamento del pianeta e difendere la salute dei cittadini. E a Milano questi atti ancora non si sono visti. Beppe, tu sei un talento e una brava persona e vorrei proprio che tu venissi con gli ambientalisti.
Ma prima ci vogliono i fatti, le buone e sincere promesse non bastano sspecie se le azioni vanno in direzione opposta». Ca va sans dire che sotto ogni invettiva c'è sempre qualche follower che, candidamente, gli chiede perché continua a rimanere in una maggioranza «finto green». Domanda più che lecita.
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