Cronaca locale

Un sindaco di lotta e di calcolo

Un sindaco di lotta e di potere. Dipende dai casi, dalle circostanze, da dove si è e con chi si parla. E allora Giuseppe Sala, sedicente sindaco di sinistra che ha faticato non poco a conquistare i cuori dei più scettici e dei più snob, ogni tanto sente il bisogno di ricordarlo che lui sta da quella parte lì. Qualche anno fa aveva provato a chiuderlo il discorso: «Sono di sinistra da sempre- aveva detto all'inizio del suo mandato - Però l'esame del sangue non me lo faccio fare più. Giudicherà la gente...».

E infatti la gente giudica. Anche se a volte resta un po' interdetta, non capisce come questo sindaco così di sinistra possa, facendo mugugnare non poco i «suoi» compagni, proporre i Daspo per i nomadi e nello stesso tempo fare il pasdaran alla festa dei 25 anni di Emergency schierandosi a spada tratta per sostenere la capitana Carola e la disobbedienza civile di questa Antigone dei giorni nostri. Ma c'è disobbedienza e disobbedienza: «L'ha fatto per salvare delle vite umane- ha detto sul palco- Noi siamo abituati a fare di singole persone degli eroi e dopo tre settimane ce ne dimentichiamo. Ha fatto il suo dovere e si è presa i suoi rischi...». Non si discute. Sulla Sea Watch si sale o si sta giù, ci si schiera e ognuno sceglie da che parte andare. Il sindaco per l'occasione si è rimesso la maglietta del «Che», per aggiornare un curriculum rifondarolo che non ha, per far dimenticare i suoi trascorsi da dirigente in Pirelli e Telecom e l'incarico come direttore generale a Palazzo Marino con la giunta Moratti.

E, facendosi due conti, per tenersi buona quella sinistra intransigente che ogni tanto riprende a mugugnare. Che se prima o poi si vota hai visto mai?

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