«Arrogante» e «sgradevole». Beppe Sala parte piano con la polemica contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha inviato ai prefetti una direttiva che (di fatto) commissaria i sindaci. Potranno firmare ordinanze anti degrado (dai daspo alle zone rosse) sostituendosi ai primi cittadini che il leader della Lega ha definito «distratti». «Devo confessare - ha scritto di buon mattino Sala su Facebbok - che guardo con poco interesse all'ennesimo decreto del Ministero dell'Interno. Nel merito, mi sembra essere tra l'inutile e l'autolesionista, perché oggi sindaci e prefetti, come avviene ad esempio a Milano, collaborano già benissimo senza bisogno di indicazioni dall'alto. Quello che mi incuriosisce è capire se l'arroganza salviniana avrà o meno un limite. Distratto (come definisce un Sindaco che non fa quello che vuole lui) è un aggettivo fuori luogo. Gli consiglierei di chiedere scusa a tutti i primi cittadini che ogni giorno ci mettono la faccia per il bene della comunità». Più tardi rincara la dose e ribadisce che Salvini «dovrebbe essere meno sgradevole nei confronti dei sindaci, sono i più amati dai cittadini perchè li vedono ogni giorno tirare la carretta, perchè essere sgradevoli e parlare di distrazione quando son lì dalla mattina alla sera a fare la loro parte». E chiude con un consiglio-affondo: «Se uno vuole essere anche un grande statista deve evitare un certo tipo di atteggiamento». Anche nel merito, della possibilità di istituire «zone rosse» (piazze turistiche, aree verdi ecc) da cui sia bandito chi ha commesso reati, dal borseggio al furto allo spaccio, anticipa che si vedrà col prefetto dopo Pasqua ma «gli ho chiesto se sentiva il bisogno adesso di intervenire con questo tipo di misure e non mi pare che sia così, non è qualcosa che nasce dai prefetti. Prima di fare delle mosse si dovrebbero coinvolgere prima quelli che sono operativamente sul campo, sarebbe stato utile un incontro con i sindaci delle grandi città italiane visto che non siamo in tanti».
Ma dopo mezzi pubblici e Scala la questione sicurezza apre un nuovo fronte tra sindaco e governatore. Il leghista Attilio Fontana difende senza mezzi termini il leader Salvini: «Quelli di Sala o del presidente Anci Antonio Decaro mi sembrano commenti di carattere elettorale. La collaborazione con le prefetture c'è sempre stata, è una polemica strumentale, un voler apparire a tutti i costi. Ho fatto il sindaco per 10 anni e ho sempre avuto la massima collaborazione, abbiamo sempre accettato con grande piacere tutte le iniziative che venivano a portare più sicurezza. Che poi una polemica di questo genere venga da sindaci di centrosinistra, i cui governi hanno completamente ammazzato le autonomie degli enti locali mi fa veramente sorridere». L'assessore Pd al Welfare Pierfrancesco Majorino avvisa: «Milano non si farà commissariare dal Ministero dell'Interno».
Contesta la sinistra, ma pure Salvini, il vicecoordinatore regionale e consigliere comunale di Forza Italia Pietro Tatarella: «Scusate ma ricordo quando Salvini e la Lega (allora Lega Nord) volevano abolire le prefetture. Ora invece propongono maggiori poteri (di natura prettamente politica) ai prefetti.
La coerenza tornerà di moda ne sono certo! Poi in questa campagna elettorale lascio volentieri a Pisapia, Majorino e Salvini parlare solo di immigrazione visto che gli Italiani vorrebbero capire come fare a far uscire il Paese dalla recessione magari senza aumentare l'Iva e il deficit».
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