Il sindaco: «Tragico episodio» Ma la sicurezza è un disastro

Mancano pochi minuti alle 15 e in via dell'Orso un turista straniero chiede di poter oltrepassare il nastro bianco e rosso che transenna la via. Deve tornare all'albergo di fianco della gioielleria Veronesi, ma un carabiniere gli dice che di lì non si passa. Gli investigatori stanno facendo i rilievi e lui si fa spiegare che c'è stata una rapina. Impallidisce e con l'amico tornerà in Inghilterra a raccontare che a Milano, nel cuore bello di Milano, un gioielliere è stato ucciso. «In pieno giorno, capite? Proprio sotto la mia stanza. A Brera, in centro, nel quartiere della movida e dell'arte, lì dove c'è la Pinacoteca e ci sono Caravaggio e Piero della Francesca». La solita Italia terra di tesori, ma dove non si gira mai sicuri. Nemmeno fosse una favela, perché ci sono i commercianti a raccontare dei tanti, troppi episodi di microcriminalità «ormai quasi quotidiani» capitati in zona e che avrebbero potuto avere lo stesso tragico epilogo. Solo una settimana fa, nella galleria d'arte di fronte i banditi avevano spaccato la vetrata.
Poche ore dopo e solo pochi metri lontano, si apre il consiglio comunale. «Esprimiamo subito il nostro cordoglio» esordisce il presidente Basilio Rizzo dopo che l'ex vice sindaco Riccardo De Corato aveva chiesto di aprire l'assemblea «facendo sentire almeno la vicinanza della città e del consiglio comunale alla famiglia di Giovanni Veronesi e alla categoria dei gioiellieri messa a dura prova». Non solo. «Di fronte a questo nuovo grave fatto, dopo che dalla sparatoria dell'11 settembre, in soli sette mesi ce ne sono state dieci e cinque morti, vuol dire che qualcosa è sfuggito di mano. Se questo non è far west, è evidente che si vuole negare la realtà». Nonostante la richiesta di De Corato, il sindaco Giuliano Pisapia (nella foto) non scende in aula, ma si limita a far circolare una nota ufficiale con cui si dice «molto colpito dal tragico episodio» su cui chiede «che si faccia luce». Poi dice che «da parte nostra e delle forze dell'ordine facciamo tutto il possibile per controllare il territorio, faremo ancora di più per evitare che cose così non accadano di nuovo». De Corato non molla e chiede il ritorno dei militari in città». Dura la reazione della Lega che con il segretario cittadino Igor Iezzi spiega che «di fronte alla totale assenza del Comune, ai commercianti non rimane che la strada dell'autodifesa». E oggi alle 12 Matteo Salvini, Alessandro Morelli e l'assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini deporranno dei fiori davanti alla gioielleria. Di «episodio gravissimo» parla il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che chiede di agevolare le imprese incentivando l'utilizzo dei sistemi di sicurezza passivi come le telecamere e accrescendo la prevenzione nei quartieri.

Ma per fortuna quei due turisti stranieri nemmeno sanno dove siano il Corvetto e via Ravenna, lì dove dei barbari alla notizia della morte di un servitore dell Stato come Antonio Manganelli, hanno scritto con la vernice «più Manganelli morti, più sbirri morti». Un orrore cancellato dall'Amsa in serata.

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