Il sindaco vuole vietare l'alcol da asporto dopo la mezzanotte

Sala: lamentele soprattutto sui mini market Confcommercio: «Pronti a fare dei sacrifici»

(...) al boschetto di Rogoredo ci siamo seduti a un tavolo Comune, Regione, prefettura, questura, è venuto anche Salvini. Sulle aree critiche come la Centrale troviamo ugualmente una formula per aumentare la sicurezza che sia specifica per Milano». Ma tornando al tema movida, Sala ribadisce di essere «tiepido» sull'apertura delle attività giorno e notte e «sulla vendita di alcolici da asporto di notte, si possono abbassare i rumori senza togliere spazi di socialità ai giovani. Io sono preoccupato soprattutto per i micro negozi, e non mi riferisco solo a quelli gestiti da immigrati, ma sui market che vendono alcol di notte e creano disturbo riceviamo lamentale e dobbiamo dare risposte». Ma il divieto potrebbe essere esteso ai locali? «Penso di sì - risponde -. Bisogna ragionare, però il tema è l'asporto. Se vai in un luogo fisico il problema lo crei lì, se vai sul marciapiede di fronte può essere un problema». Riconosce che il divieto potrebbe «penalizzare economicamente i commercianti all'inizio, ma forse è la formula giusta».

Lino Stoppani, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi e vicepresidente vicario di Confcommercio, è pronto a sedersi a un tavolo «anche se qualcuno dei miei non sarà d'accordo, ma il tema è grave e se dobbiamo caricarci di qualche responsabilità ben venga un approfondimento di questo tipo». Stoppani fa presente che il Ministero della Salute da anni sollecita la federazione: «Aumentano i ricoveri per coma etilico tra i giovani, gli incidenti stradali causati da chi guida in stato di ebbrezza. É una piega sociale e va privilegiata la responsabilità rispetto all'interesse dei gestori». Anche se puntualizza che «sono aumentare esponenzialmente le occasioni di consumo soprattutto a causa di ambulanti abusivi e minimarket, per i locali che somministrano alcolici oggi ci sono già delle limitazioni in termini di orari e i professionisti sanno riconoscere gli avventori già alterati da abuso. Il problema sono gli abusivi o i minimarket vendono casse di alcolici senza controllo». L'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato è «anche d'accordo in linea teorica sul divieto, ma il problema di queste ordinanze è farle rispettare. Chi manderà Sala alle 3 o 4 di notte a controllare le zone della movida? Senza nuclei speciali dei vigili e piani d'azione decisi mi pare una pia illusione». Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale rimarca invece che «il sindaco dopo 3 anni scopre che la movida è fuori controllo a causa della presenza fissa di pusher, abusivi e market h24. Faccia l'amministratore e non l'oppositore di Salvini, sperimentiamo per 3 mesi le ordinanze di Minniti, ora ribattezzate zone rosse, e vediamo se il degrado e l'emergenza droga diminuiscono». Sullo stop alla vendita notturna la deputata Pd Lia Quartapelle propone di «avviare una sperimentazione milanese da inserire poi nella normativa nazionale in discussione sulle aperture dei negozi.

I locali con licenza d'asporto sono sottoposti a normative che limitano la vendita a chi è ubriaco e di bottiglie di vetro nelle ore serali, market e distributori automatici aperti h24 invece lavorano in un'area grigia».

Chiara Campo

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