Cronaca locale

La sinistra sbarra la strada ai militari

È una bandiera ideologica. E l'ideologia non ammette ripensamenti di fronte alla realtà: la sinistra milanese non vuole i militari nelle strade della città. Non vuol vedere soldati che pattugliano i quartieri a rischio. Neanche nella forma discreta ed efficace che Milano, come altri centri, ha sperimentato dal 2008 al 2011: quella delle pattuglie miste con le forze dell'ordine. La sinistra che governa Palazzo Marino le divise può tollerarle solo a presidio dei posti fissi. Lo ha confermato ieri il sindaco. «È molto più utile -ha detto che ci sia chi conosce perfettamente il territorio e abbia un rapporto solidale con i cittadini».
Ieri è morto anche il terzo uomo aggredito all'alba di sabato da Mada Kabobo. Ermanno Masini, 64 anni, pensionato di origine modenese, era stato ricoverato al Policlinico e versava in gravi condizioni da subito. Tre morti e due feriti sono i numeri di una strage. Prima di Masini il quartiere ha pianto per Alessandro Carolè, 40 anni, morto sabato dopo i terribili colpi inferti dal ghanese. E lunedì alle 10.50, proprio all'ospedale di Niguarda i medici hanno riscontrato la morte cerebrale di Daniele Carella, il ventunenne aggredito in via Monte Rotondo mentre aspettava il padre.
Il sindaco ha parlato di un «tragico fatto» che non implica però un'escalation di insicurezza in città: «Milano - ha detto - resta una città sicura come tutte le grandi città metropolitane, nel senso che ci possono essere dei momenti in cui la follia prevale sul buonsenso». «Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire», ha commentato Viviana Beccalossi, assessore regionale ed esponente di Fratelli d'Italia.
Il Comune ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Una decisione, ha spiegato il primo cittadino, presa per «onorare le vittime» e dimostrare «la vicinanza della città ai familiari».
L'opposizione, intanto, ha chiesto un Consiglio comunale straordinario per discutere del tema sicurezza La seduta è stata fissata per domani ma è già al centro di una nuova polemica per la probabile assenza di Pisapia, impegnato in una serie di incontri governativi (anche con il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni) dedicati al bilancio della città.
Probabilmente il centrodestra chiederà che la giunta sia rappresentata almeno dal vicesindaco, Lucia De Cesaris, e che il caso non sia minimizzato e affidato all'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli.
Anche il Pirellone è intervenuto su una vicenda che ha sconvolto l'intera città: «È un fatto di gravità inaudita - ha detto ieri il governatore, Roberto Maroni - mi sono già attivato con il ministero dell'Interno e incontrerò il sindaco nei prossimi giorni per decidere interventi».


«Pur non avendo competenze specifiche per quanto riguarda la sicurezza - ha aggiunto - sono disposto a collaborare e a mettere in campo la Regione per interventi che riguardino la sicurezza urbana».

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