La sinistra va in piazza per le sue priorità: droghe libere e aborto

La sinistra va in piazza per le sue priorità: droghe libere e aborto

Dopo la manifestazione di sabato in piazza Cavour per sostenere la protesta delle donne spagnole contro la nuova legge che limita l'interruzione volontaria di gravidanza a cui hanno aderito il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e il vice presidente del consiglio regionale Sara Valmaggi del Pd, parte da Milano la nuova campagna della sinistra per la liberalizzazione delle droghe leggere. Anzi, per la precisione del centrosinistra perché è di ieri la notizia di Repubblica che a presentare in consiglio regionale una mozione antiproibizionista sarà Umberto Ambrosoli, il candidato dell'intera coalizione alle ultime elezioni poi vinte da Roberto Maroni. Mentre ieri a manifestare è stata l'intera galassia della sinistra più radicale.
Presidio organizzato da «leggeillegale.org» in piazza Gae Aulenti e rilanciato dai vendoliani di Sel con Arci, Quelli di Calusca, Tilt, Rete della conoscenza, Associazione Radicali Enzo Tortora, Associazione La Freccia, Latob, i Giovani democratici e il Leoncavallo. Tutti insieme a spiegare «le ragioni della necessità di una nuova legislazione che legalizzi le droghe leggere» per «togliere dal rischio del carcere milioni di italiani, costretti a vivere nell'illegalità per un reato che non dovrebbe essere reato». Un lancio per l'appuntamento di Roma l'8 febbraio. «Una grandissima manifestazione - dice il deputato di Sel Daniele Farina - che punta prima alla Corte costituzionale e poi al cambiamento della Fini-Giovanardi». Presente il consigliere comunale Luca Gibillini. Liberalizzazione delle droghe leggere, ha spiegato la coordinatrice milanese di Sel Anita Pirovano, per «tassare e mettere a disposizione dello stato almeno 8 miliardi di euro all'anno per abbassare le tasse e creare occupazione». Come a dire che quegli stessi che sono pronti a insorgere contro la richiesta della Lega di regolarizzare le «lucciole» e tassarle, sono poi pronti a trasformare lo Stato in spacciatore con allegata ricevuta fiscale.
In Regione, invece, a far da ariete alla droga libera al grido di «il proibizionismo della Fini-Giovanardi ha fallito», non è come sarebbe scontato la sinistra-sinistra, ma l'ala più moderata del Patto civico che con Ambrosoli non a caso cita le iniziative di due Regioni in mano alla sinistra come la Puglia di Vendola e la Toscana. «Contro l'ipocrisia e la pericolosità di queste iniziative che finiscono per colpire soprattutto i più indifesi, cioè i ragazzi - si ribella il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Riccardo De Corato -, ci opporremo in ogni modo promuovendo una corretta informazione. Autorevoli studi scientifici internazionali mettono in guardia contro i rischi per la salute di chi fa uso delle cosiddette droghe leggere».

E cita quello pubblicato dal British Medical Journal secondo il quale i ragazzi che regolarmente fanno uso di cannabis «hanno un rischio di sviluppare depressione o sindrome ansiosa significativamente più alto rispetto a quelli che non ne consumano».

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