Nuovo presidio contro i luoghi di culto irregolari. Dopo il sit-in in via Cavalcanti ieri è stato il turno di via Cosenza, dove il candidato presidente di zona 4 del centrodestra, Paolo Guido Bassi, ha manifestato con alcuni esponenti della Lega (fra cui il consigliere Massimiliano Bastoni) e di Fratelli d'Italia (c'era anche il capogruppo Marco Osnato) per chiedere controlli e regole. Il caso di via Faà di Bruno-via Cosenza è da tempo al centro delle polemiche, dal momento che in un locale accatastato come laboratorio si riuniscono per pregare decine e decine di persone con all'associazione culturale Sri Lanka Islamic Eelfare Center. Anche ascoltando le preoccupazioni dei residenti, Bassi - da capogruppo leghista - aveva chiesto la chiusura del locale alla preghiera, considerandola incompatibile con la destinazione dell'edificio e le sue condizioni. La presidente di zona 4, Loredana Bigatti, aveva risposto che in seguito ai controlli, le forze dell'ordine «non hanno riscontrato irregolarità» accertando la «liceità dell'associazione». Pochi giorni fa è arrivata una sentenza dà torto ai ricorrenti sulla pericolosità imminente ma riconosce che nel condominio una moschea non ci può stare». Residenti e centrodestra insistono e con un sit-in sono tornati a sollevare il caso: «Obiettivo - spiega il candidato Fdi Francesco Rocca - sono controllo e rispetto delle regole.
Se sono devoto di Padre Pio non per questo nella mia cantina invito 40-50 fedeli per pregare fino a notte fonda. Venerdì scorso abbiamo contato 300 persone. Noi e la Lega abbiamo deciso questa iniziativa per far vedere che ci siamo, il Comune non ha fatto niente anche se da un anno e mezzo va avanti questa storia».AG
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