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Slogan antisionisti, battaglia sul Consiglio

Il centrodestra chiede a sindaco e maggioranza condanna esplicita. «Sinistra ipocrita»

Slogan antisionisti, battaglia sul Consiglio

«Khaybar, Khaybar, o ebrei, l'armata di Maometto ritornerà». Le terribili parole che echeggiavano in piazza Cavour in occasione della manifestazione pro Palestina del 9 dicembre fanno sentire la loro eco in consiglio comunale. A un mese dalla manifestazione dell'associazione dei Palestinesi in Italia la comunità ebraica milanese e le opposizioni a Palazzo Marino continuano a chiedere esplicite parole di condanna verso gli islamici autori degli slogan antisemiti. Solo il 3 gennaio, infatti, il sindaco si è pronunciato, dicendosi sgomento per i cori «antisemiti, violenti e intollerabili», evitando però ogni riferimento alla matrice islamica. Mentre il Pd, dopo aver depositato una denuncia, ha bollato gli slogan antisemiti come «segnali di una deriva xenofoba e antisemita, dalla matrice neofascista».

Non è sfuggita al centrodestra la vocazione «doppiopesista» della sinistra, sempre solerte nel puntare il dito contro i rigurgiti neo fascisti, ma incerta quando si tratta di «antisionismo». Fratelli d'Italia con il deputato Ignazio La Russa chiede «fatti concreti per garantire la sicurezza in città. Vedremo se alla ripresa del consiglio comunale, vi saranno parole di chiarezza». Mentre il capogruppo regionale Riccardo de Corato sottolinea come «sindaco e maggioranza non hanno mai detto una parola sulle battaglie anti israeliane dei centri sociali e dalla sinistra radicale». C'è chi vede, come il capogruppo della Lega in Città metropolitana Massimiliano Bastoni «un ipocrita disegno elettorale per soddisfare le varie anime antisioniste che dimorano a sinistra».

Occhi puntati sul Comune che probabilmente solo settimana prossima discuterà delle manifestazioni del 9 e 16 dicembre, in attesa di votare la mozione antifascista, che aveva acceso gli animi tanto da costringere la maggioranza a far slittare il voto, in cui si impegnano sindaco e giunta a «non concedere spazi, patrocini, contributi a chi non garantisce di rispettare i valori della Costituzione, professando o praticando comportamenti fascisti».

Fa sintesi il popolare Matteo Forte: «La maggioranza metta da parte la mozione settaria e liberticida in cui si parla di antifascismo, ma si colpisce solo chi non la pensa allo stesso modo. Scriviamo e votiamo insieme piuttosto un documento che condanni i preoccupanti rigurgiti di neonazismo e insieme anche l'antisemitismo di matrice islamista».

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