Cronaca locale

Smart, turisti, bollette. I bar navigano a vista

Epam: "Danni anche dalla malamovida". Il caro energia costerà 120 milioni in più

Smart, turisti, bollette. I bar navigano a vista

Avanti (piano) verso la normalità. «Siamo ancora ben lontani dai livelli pre Covid, meno 50% di incassi» ammette il presidente dei pubblici esercizi di Confcommercio (Epam) Lino Stoppani, appena riconfermato. Sulla ripresa pesano vari fattori, spiega: «Scarsità di turisti, eccessivo smart working che danneggia l'ampia fascia del pranzo fuori casa, eventi decisamente ancora sotto ritmo con ricadute negative per il catering, il rinvio di manifestazioni fieristiche». Il calo dei contagi fa guardare con più ottimismo ai prossimi mesi ma «dobbiamo recuperare una piena attrattività, con la crescita degli eventi». Stoppani avverte che bar e ristoranti fanno parte dell'ingranaggio e vanno sostenuti, anche per sopravvivere al pesantissimo caro energia. I locali milanesi (stima Fipe) registreranno quest'anno aumenti delle bollette per 120 milioni di euro (dai 150 del 2021 a 270). Stoppani chiede inoltre al Comune di dare continuità ai dehor gratuiti e avverte che anche la «malamovida» pesa sulla ripresa delle imprese, «gli episodi di violenza e disagio giovanile e la vendita abusiva e fuori controllo di alcolici danneggiano i nostri locali», serve una maggiore contrasto.

Navigano a vista anche i tassisti milanesi. Registrano un aumento delle corse nel weekend ma «in settimana la situazione continua ad essere critica - afferma il vicepresidente di Taxiblu 02.40.40 Emilio Boccalini -. Confidiamo che con gli allentamenti delle restrizioni, le aperture delle discoteche (da oggi) e soprattutto con grandi eventi fieristici e della moda in presenza si potrà tornare a livelli di semi normalità entro la fine del mese. Manca ancora la grande fetta del turismo e business dall'estero ma se si terranno stabili nel tempo riaperture ed eventi in presenza, crediamo non ci vorrà molto per attirare anche quella platea importantissima».

Il Salone del Mobile è stato rinviato da aprile a giugno (dal 7 al 12) ma la Settimana della Moda Donna tornerà quasi alla normalità dal 22 al 28 febbraio, e sarà il primo vero banco di prova. In calendario ci sono 169 appuntamenti, 67 sfilate di cui 57 fisiche e 8 digitali, 69 presentazioni, 59 fisiche e 10 digitali. A questa edizione potranno partecipare in presenza anche buyer, ospiti e giornalisti che non possiedono il Green pass perché hanno ricevuto vaccini non riconosciuti dall'Unione europea, come quelli russi o cinesi. Basterà effettuare prima un tampone rapido o molecolare. «Dobbiamo continuare con prudenza - ha spiegato il presidente della Camera nazionale della moda italiana Carlo Capasa-, per questo abbiamo una serie di norme che guideranno la fashion week: oltre al Green pass ci sarà l'obbligo di indossare mascherine Ffp2 e di mantenere la distanza di sicurezza. Molti giornali hanno parlato della nostra settimana della moda come di quella più sicura».

Anche per i negozi la ripresa è ancora in salita. Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio, sottolinea che «lo smart working è uno dei principali motivi del vuoto delle grandi città come Milano durante la settimana. Abbiamo chiesto di aprire un tavolo operativo di confronto, un laboratorio ambrosiano con le istituzioni, le parti sociali e le forze produttive per unire le idee e trovare soluzioni condivise per creare un nuovo modello organizzativo».

Il «tutti a casa», senza city users che gravitano su Milano (e spendono) rischia di affossare le imprese.

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