I dati implacabili delle centraline Arpa non danno scampo: viviamo in una regione inquinata. E ciò nonostante le domeniche a piedi, il blocco dei motori euro più vecchi e nonostante l'Area C che ormai è davvero solo una tassa e nulla più. Segno che forse per venire a capo di un problema così grande servono misure strutturali che riguardano l'inquinamento dei riscaldamenti e le reti alternative di trasporto. La situazione è di allarme così come appare dal rapporto di fine inverno di Legambiente Lombardia anche questo inizio 2013 che tra l'altro dal punto di vista meteo è stato davvero favorevole alla dispersione degli inquinanti con una notevole turbolenza atmosferica e ben 27 giorni con pioggia o neve nella città di Milano dall'inizio anno. Si sono superati tutti i parametri di «tolleranza» per quanto riguarda l'inquinamento da polveri sottili. In tre capoluoghi di regione (Brescia, Monza e Milano) in soli due mesi si è superata la fatidica «franchigia» dei 35 giorni di smog (polveri al di sopra dei 50microgrammi su metro cubo) che la legislazione europea ritiene tollerabili nell'arco dell'intero anno. E la concentrazione media di Pm10, misurata da tutte le centraline urbane di Arpa, vede quasi ovunque - con l'eccezione di Lecco - il superamento della soglia ritenuta ammissibile come media annua.
Anche in questo caso Milano sale sul podio delle città più inquinate ma c'è chi sta peggio: è il caso di Monza, capoluogo della provincia più urbanizzata d'Italia, e di Brescia, avviluppata com'è da un asfissiante nodo scorsoio di autostrade e tangenziali su più livelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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