Smog, si allarga il blocco delle vecchie auto

Smog, si allarga il blocco delle vecchie auto

Emergenza smog: ci risiamo. Dal 15 ottobre via libera ai caloriferi accesi e stop alle auto più inquinanti, per evitare che il mix caldaie-motori faccia «esplodere» le centraline del Pm10. E si va verso l'allargamento dai primi mesi del 2013 dell'area off limits, subito un inasprimento dei controlli. Le istituzioni si ritrovano domani in Regione intorno al Tavolo Aria per mettere a punto la strategia anti-smog invernale. Appuntamento alle 15, coordina l'assessore lombardo all'Ambiente Marcello Raimondi con i colleghi di Comune e Provincia - Pierfrancesco Maran e Cristina Stancari - presenti sindaci delle città capoluogo e dei principali comuni dell'hinterland. «Una strategia condivisa per combattere l'inquinamento» è anche il titolo del convegno organizzato la mattina a Palazzo Turati dalla Camera di commercio, aprono i lavori il presidente Carlo Sangalli e il ministro Corrado Clini, chiude un faccia a faccia tra il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente della Provincia Guido Podestà e il governatore Roberto Formigoni. Segno che il tema caldo e si cerca di partire con il piede giusto: l'anno scorso si sprecarono gli scambi di accuse tra le istituzioni.
Tre i punti (principali) all'ordine del giorno del tavolo Aria. Primo: il divieto di circolazione per 12 ore al giorno (dalle 7.30 alle 19.30) dal lunedì al venerdì che scatta per i veicoli più inquinanti a partire dal 15 ottobre al 15 aprile. Per sei mesi a rischio multa i veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel. Raimondi lo aveva anticipato nelle scorse settimane e ribadisce che la Regione «proporrà l'estensione del blocco anche ai Comuni dell'ex area critica A2» cioè a quasi la totalità dei comuni della provincia di Milano e numerosi comuni delle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Monza-Brianza e Varese. Le auto coinvolte sarebbero oltre 220mila, e porterebbero il totale dei veicoli fermati a quota 800mila. Secondo tema: i controlli, «vanno inaspriti e dobbiamo riorganizzarli coinvolgendo tutti gli enti preposti, accanto a Comuni e Province, i ministeri, la stradale, e va affrontata la questione delle strade extraurbane dove le competenze sono troppo frammentate». Ma Raimondi ha «a cuore anche la questione delle autostrade che attraversano i centri urbani, penso alla A4 a Milano, dove le auto rimangono in coda per molte ore. Anche qui i motori inquinanti dovrebbero viaggiare nei mesi invernali solo di sera, dopo l1 19,30, ma l'autorità è del ministero». Rafforzamento «e semplificazione» dei controlli che si estende anche alla questione caldaie, «porterò ad esempio la Provincia di Milano che ha prodotto il maggior numero scoprendo che un impianto su tre è fuorilegge, chiederemo anche gli altri soggetti di intensificarli». Terzo: un piano per «porre fine al far west degli orari di ingresso e uscita dalle aree metropolitane per i veicoli commerciali, proporremo un regolamento uniforme ai Comuni».
Raimondi è tiepido sulle misure emergenziali.

«Se già si facessero rispettare i divieti in vigore i risultati sarebbero efficaci». Un esempio? «Milano si vanta di aver eliminato dal centro con Area C 35mila auto al giorno. Il blocco per 6 mesi ai mezzi inquinanti, misura strutturale, ne toglie su tutta la città 150mila, 5 volte tanto».

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