Smog, si può dimezzare in 2 anni «Ma i blocchi non servono a nulla»

«Continuando ad applicare le misure adottate in questi anni in Lombardia, nel 2015 si avrà una riduzione di pm10 del 41 per cento ma si ridurrebbero anche gli ossidi di azoto tra 15% e 34%, mentre i composti organici volaitili tra 10% e 17%». È la stima che l'assessore regionale all'Ambiente, Marcello Raimondi, ha ricavato dai dati dell'Arpa presentati alla prima giornata degli Stati generali dell'aria. Un appuntamento promosso dalla Regione per raccogliere idee in vista della stesura del nuovo Piano regionale sulla qualità dell'aria (Pria). E anche in base ai dati illustrati da Raimondi, la Lombardia si è data ulteriori obiettivi per il 2015: con un'ulteriore proiezione, che tiene già conto del nuovo piano, «nel 2015 il miglioramento di emissioni di pm10 si aggira tra 25% e 41%», ha detto l'assessore ribadendo che gli interventi spot non servono a nulla. «Per questo Regione Lombardia - ha sottolineato ancora Raimondi - ha sempre puntato su provvedimenti strutturali, vale a dire misure permanenti e definitive in grado di dare risultati misurabili e che sono sostenibili, cioè compatibili con la vita del nostro tempo. Abbiamo verificato sul campo fermi della circolazione, targhe alterne e altre misure emergenziali. Interventi che tuttavia - oggi è provato - hanno un'incidenza assai limitata, soprattutto in un'area come quella padana, che è tra le più sfavorite del mondo per la dispersione degli inquinanti atmosferici. Così, ci siamo orientati verso misure strutturali, le uniche davvero efficaci nel tempo». Diesel, riscaldamento domestico, trasporto pubblico locale: sono questi i temi che continueranno a essere affrontati. E che questa sia la strada giusta lo confermano i numeri. In Lombardia, infatti, la quantità di polveri sottili prodotte pro-capite è la più bassa d'Europa. Sarà affrontato dunque il problema dei diesel, che anche l'organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto cancerogeni. «Soprattutto in questo periodo di crisi economica - ha specificato Raimondi - poiché siamo consapevoli che ogni nuova misura e ogni nuovo intervento avrà delle ripercussioni, anche economiche, su categorie diverse». Ma saranno anche incrementati i controlli. È questo un nodo chiave che dovrà essere affrontato nel Pria. «Più controlli oggi, implicano un maggiore rispetto delle norme e una minor necessità di andare ad imporre nuovi limiti», è stato detto. «Occorre anche completare il rinnovo le flotte del trasporto pubblico locale - ha aggiunto l'assessore - con l'introduzione di mezzi a basso impatto emissivo ed individuare interventi finalizzati a sviluppare la multimodalità del trasporto merci - strada/ferrovia/acqua. I Comuni dovranno essere aiutati attraverso precise linee guida a riorganizzare la distribuzione urbana delle merci e ad adottare Piani Territoriali degli orari, strumenti d'indirizzo strategico per l'armonizzazione dei tempi urbani». La Regione punterà molto anche a rivedere i riscaldamenti domestici.

Entro il 2014, tutti i condomini dovranno dotarsi di strumenti per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore che riducono i consumi e i costi. A Milano i dati il 10 per cento delle polveri inquinanti arriva dalla combustione della legna. L'obiettivo è di sostenere lo sviluppo di teleriscaldamento.

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