Solidarietà al sindaco minacciato dalle cosche

Gli episodi intimidatori si ripetono a Trezzano sul Naviglio e sono lettere minatorie, due casette in legno carbonizzate, vetrine di bar sfondati. E' un rosario di violenza quello che ha spinto il sindaco Fabio Bottero, eletto nelle liste del Pd, a dichiarare a «KlausCondicio» in onda su Youtube da Klaus Davi: «L'hinterland di Milano è come Beirut di una volta. Siamo in guerra contro lo strapotere delle cosche calabresi. Siamo soli».

Da quando si è discusso in consiglio comunale, e questo avveniva in agosto, di costituire una commissione antimafia le minacce non hanno avuto tregua. E' stato imbrattato con una scritta il giardino di una consigliera comunale: «Trezzano è nostra». Bottero ha lanciato un sos anche al presidente Renzi: «Matteo contiamo sull'appoggio della cittadinanza, ma lo Stato deve fare la sua parte», con un tempismo provvidenziale se si pensa che ieri Sergio Mattarella, colpito dalla mafia con l'assassinio di un fratello, ha giurato come dodicesimo presidente della Repubblica.

Attestati di vicinanza sono arrivati a Bottero da diversi esponenti politici a cominciare dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «Fabio può contare sul mio sostegno», mentre Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e presidente dell'Anci ha sottolineato: «Le forse dell'ordine

faranno luce su questi inquietanti avvenimenti. Non mollare Fabio». Nicola Chionetti, coordinatore nazionale di Anci Giovani aggiunge: «Vorremmo provvedimenti legislativi affinché persone come Fabio non si sentano sole».

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