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«Sono un barbaro che ha un sogno: il sindaco leghista»

«Sono un barbaro che ha un sogno: il sindaco leghista»

Igor Iezzi, vinto il congresso lei è il nuovo segretario provinciale della Lega a Milano.
«È stato un bel congresso. Molto più combattuto del previsto».
Ha vinto meno facilmente di quello che avrebbe pensato? Lei era il segretario uscente.
«Dico che ho sentito delle critiche di cui terrò conto».
Max Bastoni l’ha criticata?
«Si è chiesto di un maggior coordinamento con i consiglieri comunali e i consigli di Zona, apertura ai militanti, migliore comunicazione. Tutte cose su cui però avevamo già cominciato a lavorare».
Sono emerse le correnti, prima scorrevano sotterranee.
«Abbiamo voluto i congressi perché si potesse discutere, ma ora c’è un vincitore e andiamo avanti a lavorare tutti insieme».
Lei è un barbaro sognante?
«Certo che sono un barbaro sognante, perché tutti i leghisti sono barbari sognanti».
Beh, diciamo soprattutto quelli di Bobo Maroni.
«La Lega è la casa di tutti. E tutti sappiamo che l’unità è la vera forza della Lega».
A giugno ci sarà il congresso nazionale della Lega Lombarda, Matteo Salvini potrebbe diventare segretario. Un maroniano e un milanese, sarà contento.
«Se fosse Matteo sarei felice, ma è ancora presto. La Lega ha un’ottima classe dirigente che deciderà per il meglio, intanto pensiamo alle elezioni amministrative».
Umberto Bossi ha detto che la Lega deve correre da sola, senza il Pdl. Lei che dice?
«Magari l’avesse deciso prima e a Milano fossimo andati da soli, senza il Pdl e senza la Moratti».
Per Angelino Alfano la Lega così si assume la responsabilità di mettere il Nord in mano alla sinistra. A Monza e Sesto san Giovanni potrebbe finire così.
«L’alleanza con il Pdl è impossibile. Faccio un esempio, come si potrebbe protestare contro i tagli agli enti locali insieme a chi a Roma sta con il governo Monti che di quei tagli è responsabile?».
E quindi?
«Bossi e Maroni dicono che dobbiamo diventare il primo partito del Nord. Io ci credo».
E magari anche crede che il prossimo sindaco di Milano possa essere un leghista.
«Non ci sono dubbi che lo sarà. Dopo Pisapia Milano avrà un sindaco leghista».
Bossi a Verona impedisce a Flavio Tosi di fare la sua lista.
«Tosi, insieme ad Attilio Fontana a Varese, è il miglior sindaco d’Italia. Ma rischia di vincere, mentre i partiti che lo appoggiano perdono. L’anatra zoppa non può amministrare».
La Lega rischia di pagare l’indagine per tangenti che ha coinvolto Davide Boni.
«Mi sembra gonfiata. Vedremo che cosa hanno in mano i magistrati, ma per ora mi sembra solo slogan».
Slogan?
«Slogan per andare sui giornali, tipo “sistema Lega”, o “metodi da Prima repubblica”».
Le accuse sono gravi.
«Vedremo come andrà a finire, ma per ora mi sembra un’indagine politica partita più per colpire la Lega che Boni».
Lei è sicuro che nella Lega non girino tangenti?
«La Lega ha centinaia di sindaci e migliaia di assessori, ci può essere uno che fa il furbo, ma questo non vuol dire che la Lega ruba».
Mica siete marziani.
«Abbiamo un diverso modo di selezionare la nostra classe dirigente. Prima di avere un posto di responsabilità, bisogna fare tanta gavetta nei gazebo per strada.

E i militanti non si fanno fregare, se uno arriva con i bigliettoni o la coppola in sezione, lo prendono subito a calci in culo».
La giunta Pisapia?
«Fortuna che questa era la sinistra. Hanno dato Milano in mano ai poteri forti. Visto la Sea? Ormai uno come Vito Gamberale ha le chiavi di Palazzo Marino».

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