È in Consiglio comunale da 44 anni (35 dei quali all'opposizione) ma non passa il tempo a «cinguettare» on line. L'autoritratto è presto fatto: «Sono molto diverso da Renzi». Franco Tentorio deve rimandare un'altra volta le scalate in bicicletta. E chiede ai bergamaschi il bis da sindaco.
Sindaco, che aria tira a Bergamo a 20 giorni dal voto?
«Sono ottimista, abbiamo amministrato in condizioni difficili ma presentiamo risultati importanti».
Per esempio?
«Anche il nostro Comune ha subito tagli pesanti ai trasferimenti, circa 8 milioni. Ma non ho aumentato le tasse. E ho incrementato i servizi».
Tradotto in cifre?
«Il patto di stabilità ci blocca 90 milioni ma abbiamo fatto lavori pubblici importanti. Abbiamo 8 milioni in meno di contributi statali non c'è stato aumento di Imu, addizionali o tariffe. E la spesa sociale è cresciuta di 10 milioni su 28 a disposizione».
Come ha fatto?
«Abbiamo 45 dipendenti, tre dirigenti e due assessori in meno. Abbiamo dimezzato i debiti e gli interessi, rivisto i contratti e ridotto le nostre spese anche simboliche, come auto e telefoni».
I suoi la vedono come un amministratore-padre di famiglia.
«Corrisponde alla mia idea. Sono un commercialista, portato alla realtà. Non vuol dire non sognare ma essere pragmatico. E sono fiero dell'attenzione al sociale, fa parte della mia storia».
Lei viene dalla destra sociale, è stato eletto col Pdl ma oggi è indipendente. Lo ha fatto per rappresentare tutto il centrodestra?
«No ma la mia scelta mi consente di rappresentare tutti i partiti, che hanno insistito affinché mi ricandidassi. Li ringrazio anche se devo sacrificare un po' le mie passioni, il ciclismo, le montagne e soprattutto la mia famiglia».
E, dal ciclismo alla politica, che passo ha?
«Diciamo che sono molto diverso da Renzi. So per esempio che l'indicazione di una scuola da sistemare è stata molto ridimensionata quanto a risorse».
È diverso anche dal suo avversario, Giorgio Gori, che era un collaboratore del premier?
«Chiunque si candida merita rispetto e io non contesto la sua passione civica».
Perché dovrebbero votare lei allora?
«Siamo diversi certo. Io sono concreto, non riservo rischi negativi, quel che prometto lo mantengo».
La sua coalizione va oltre il centrodestra.
«C'è l'Udc che ha lasciato l'opposizione. Mi fa piacere, sono un mediatore, forse per questo la giunta non è mai andata sotto e non si è mai spaccata. Scelta civica non si presenta».
Alberto Bombassei la sostiene?
«Spero che dia un giudizio positivo. Lo stimo, ha dato tanto a Bergamo».
Che ne pensa di Pisapia?
«Gli rimprovero un Expo troppo milanocentrico. Diciamo che non lo voterei. E non solo perché non voto a Milano».
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