"Sono terribilmente moderato Ma rispondo ai graffi del Pd"

Rasia è sceso in campo per scuotere il centrodestra Tanti messaggi da elettori di sinistra. Match con Maran

"Sono terribilmente moderato Ma rispondo ai graffi del Pd"

Non è (ancora) il candidato del centrodestra contro Beppe Sala ma gli tocca già difendersi dalle punture del Pd. «Il dottor Rasia Dal Polo ha annunciato la disponibilità a candidarsi sindaco su richiesta di "uno dei partiti di centrodestra. È noto - scrive su Facebook l'assessore comunale Piefrancesco Maran - che la chiamata sia arrivata dalla Lega ed è un peccato che nel primo messaggio Rasia usi già il politichese e non lo precisi». E a fronte di «una valanga di messaggi di sostegno, anche da parte di elettori di centrosinistra che si dicono pronti a votare per me», nel giorno in cui ha buttato il cuore oltre l'ostacolo e si è messo ufficialmente a disposizione di Fi-Lega-Fdi per riconquistare Milano nel 2021, Rasia ha risposto anche alla frecciata di Maran: «Nessun dottore - gli ha precisato -, sono il Sig. Roberto Rasia, un cittadino come tanti altri, un manager con molte idee e la volontà ferrea di rendere Milano di nuovo grande. Che sia la Lega ad avermelo chiesto non è certo un mistero, visto che da tre settimane non si parla di altro sui giornali, senza che io abbia mai rilasciato una sola parola. Ma la mia condizione è stata da subito di non diventare un uomo di partito ma di coalizione. Se si realizzerà, lo sapremo presto. Ci vediamo sul ring, ma con la correttezza che contraddistingue entrambi gli schieramenti nei momenti migliori della politica italiana. Si può vincere e perdere anche con stile». Rasia Dal Polo sogna una campagna fondata sui fatti più che sulle polemiche. Sorride anche se gli si fa notare che a una domanda su di lui Sala giorni fa ha provato sottilmente a sminuirlo: «Certamente non mi illudo sul fatto che il centrodestra non tiri fuori un bel candidato, gli ultimi come Gabriele Albertini, Letizia Moratti e Stefano Parisi erano persone di livello. Rasia mi sembra una persona degna, a modo ma non lo conosco». Il possibile sfidante ricorda che proprio Albertini e Moratti hanno fatto «cose straordinarie, hanno trasformato e portato Expo a Milano. Se Sala non avesse deciso di ricandidarsi quali grandi progetti avrebbe lasciato in eredità ai milanesi?». Nel suo post su Facebook il primo dell'anno ha scritto di essere pronto a scendere in campo per i milanesi e per la figlia («ha 3 anni, vorrei che a 20 cercasse lavoro a Milano e che fosse una città sicura, oggi non è così») e perchè la giunta Sala ha commesso «errori gravi negli ultimi due anni», dalle recenti piste ciclabili che hanno fatto imbufalire i cittadini allo svuotamento di alcune periferie («ogni giorno lavoro 12-13 ore al Lorenteggio, il monito è che prima di fare promesse da campagna elettorale, se il centrodestra punterà su di me, vorrò essere certo di poterle mantenere»). Il suo nome è uscito il 7 gennaio insieme all'annuncio del bis di Sala. Da allora ha tenuto il silenzio stampa ma dopo 4 settimane di attesa ha deciso di dare una scossa al tavolo del centrodestra. I big si riuniranno a Roma dopo l'Epifania. Sulle idee (anche) per Milano si confronta con un gruppo di sette persone fidate («nessuno ha mire politiche, siamo collegati in videochat con 5 fusi orari diversi, da Vietnam, Dubai, Seattle). É impegnato nel sociale e si definisce un «liberale moderato, anzi terribilmente moderato», messaggio diretto forse a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni che potrebbero avere più dubbi per la vicinanza con i leghisti. «Mi ha cercato la Lega ma non mai avuto tessere, non sono un politico nè un leghista, l'ho detto a Salvini e ai suoi ma hanno l'intuizione secondo me vincente di far scendere in campo persone della società civile».

Fi e Fdi per ora non si sbilanciano. I colonnelli locali aspettano le mosse dei big a Roma. Fdi non ha ancora avallato candidature e Meloni vuole completare insieme tutto il risiko, non solo Milano ma (soprattutto) Roma, Bologna, Torino e Napoli. E anche il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale invita a «evitare fughe in avanti, attendiamo che i leader facciano sintesi, non si sa ancora se il voto sarà a maggio o rinviato a settembre».

Salvini invece ringrazia «con favore chi come Rasia si mette a disposizione della città, non so se sarà lui il prossimo sindaco scelto dai milanesi ma come accaduto a Torino, Bologna, Napoli (e come spero accada presto anche a Roma), se c'è gente che si mette a disposizione della comunità in un momento così difficile rispondo ben venga, E se non hanno tessere di partito in tasca permettetemi di dire meglio ancora».

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