Nel «Macbeth» di Shakespeare le streghe sono rappresentazioni delle Norne, le divinità scandinave che tessono l'arazzo del destino, per certi versi simili alle Moire dell'antica civiltà greca o alle Parche della latinità. Invece nel Macbeth di Giuseppe Battiston - l'interprete principale dello spettacolo diretto da Andrea De Rosa che debutta domani al Piccolo Teatro Strehler e che resterà in cartellone fino al 3 marzo - sono forse espressione dell'inconscio dei personaggi, dei loro desideri più ossessivi e reconditi: dell'ambizione smodata di potere del barone di Glamis e futuro re di Scozia, e del bisogno ossessivo di maternità di sua moglie Lady. Non a caso, in questo adattamento vagamente postmoderno della tragedia shakespeariana, al posto delle tre maliarde ci sono altrettanto bambolotti che, con voce metallica da magnetofono, pronunciano i vaticini da cui prende avvio il sanguinario intreccio. Volto pacioso e fisico tracimante, Battiston è un Macbeth con la passione per i superalcolici che si aggira in vestaglia per il salotto, sguazza ambiguamente nel degrado e si compiace del suo delirio di onnipotenza.
Per un divertente gioco della sorte, domani a Milano debutta un altro spettacolo in cui la magia al femminile ha un ruolo preponderante, ma di segno specularmente opposto. Il musical Una vita da strega - in cartellone al Teatro Nuovo sino al 24 febbraio - si ispira solo in parte alla omonima sit-com statunitense degli anni '60, della quale tuttavia ripropone il tono allo stesso tempo romantico e smaliziato. Inventata da un celebre e astuto sceneggiatore, Sol Saks, negli anni in cui le donne si ritagliavano nuovi e destabilizzanti ruoli nella vita sociale, la serie televisiva ebbe uno strepitoso successo anche perché, subito dopo aver celebrato il carattere eversivo della donna-strega, faceva sempre trionfare l'ordine e il buon senso in famiglia.
Nello spettacolo diretto da Armando Pugliese, e interpretato da Bianca Guaccero e Francesco Venditti, la protagonista femminile è invece una strega con un forte desiderio di normalità, che deve cimentarsi con un «umano» lui sì stravolto dalla frenesia metropolitana e dall'ansia di prestazione.
Domani nei teatri milanesi è un giorno di debutto per altri interessanti spettacoli. Assolutamente da non perdere al Leonardo Modì, il musical che Gipo Gurrado e la compagnia Odemà hanno dedicato «all'ultimo inverno» della vita di Amedeo Modigliani: molto ben scritto, in particolar modo nelle parti che evidenziano la preziosa fragilità dell'arte e del personaggio di Modigliani, ben recitato e molto ben cantato soprattutto dal principale interprete, Enrico Ballardini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.