Un video-spot di cinque minuti e le domande-risposte in videoconferenza da Roma alla Golden Cost, il paradiso dei surfisti in Australia. A quasi un mese e mezzo dal voto fissato a Losanna il 24 giugno, domani Milano e Cortina devono giocarsi (quasi) le ultime carte per convincere il Cio a scegliere la candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 contro Stoccolma. L'Australia ospita da ieri SportAccord, che riunisce ogni anno le delegazioni sportive internazionali, e domani uno «slot» sarà dedicato alla sfida Italia-Svezia per i Giochi del 2026. I presidenti delle sette federazioni degli sport invernali assisteranno prima alla proiezione del video di Stoccolma a cui seguirà una sessione di domande e risposte in conference call, poi toccherà a Milano-Cortina. Dalla sede del Coni a Roma la squadra si presenterà compatta: il presidente Giovanni Malagò, il sindaco Beppe Sala e il collega di Cortina Gianpietro Ghedina, i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia. Contrariamente al passato, il Cio non obbliga alla trasferta transoceanica, le delegazioni candidate per «ragioni di economia» (l'Agenda 2020 impone una linea low cost), sul posto sarà presente solo il direttore generale del Coni Carlo Mornati. Più nutrita la presenza svedese e secondo i maligni gli sfidanti annusano la sconfitta e vogliono accelerare il recupero di voti. Sala è cauto. Domani «sarò al Coni a Roma per la conference call con il Cio - ha confermato il sindaco -, spiegheremo lo stato di avanzamento dei lavori e ci faranno delle domande tecniche. Tutto ciò che dobbiamo fare lo stiamo facendo ma la Svezia è forte e non ha mai avuto le Olimpiadi. La nostra proposta è forte, unisce Milano città internazionale con Cortina che è un'icona». Ricorda che il Cio «chiede di non fare investimenti faraonici ed è importante, non è più tempo. Le Olimpiadi se ci saranno costeranno poco e saranno molto sostenibili». Intervenendo ieri con l'ex calciatore dell'Inter Javier Zanetti all'«Expo per lo sport» all'Arena Civica (hanno partecipato ai tiri di rigore «solidali», tante reti tanti fondi per aiuti alimentari alle famiglie bisognose), Sala ha sottolineato che portare a casa i Giochi «sarebbe un ulteriore passo, aiuterebbe nella narrazione di Milano». Il lavoro fatto finora sul dossier «intanto è stato l'occasione per riflettere su ciò che c'è da fare con gli impianti sportivi - spiega -, rispetto alle passioni dei cittadini e alle collaborazioni possibili. Lo sport sarà comunque centrale, al di là del risultato del 24 giugno. Io intanto ci spero da matti».
La visita degli ispettori Cio a inizio aprile ha già permesso (ad esempio) di eliminare dopo anni il degrado che si era accumulato all'ex Palasharp, che ospiterà in caso di vittoria le gare di hockey su ghiaccio ma sarà affidato comunque a gestori privati per farlo rivivere come impianto sportivo e arena per concerti. E sarà realizzata in ogni caso la maxi arena a Santa Giulia.
Il 24 maggio, a un mese dal voto, il Cio pubblicherà on line il dossier elaborato dagli ispettori dopo i sopralluoghi in Svezia e Italia. E i giudizi degli esperti potrebbero influire sui voti. Ne servono 44 per vincere.
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