Era già successo qualche mese fa. Per esattezza il 13 dicembre. Quando una pattuglia del commissariato Ticinese arrivò in via San Colombano, all'istituto comprensivo statale «Ilaria Alpi», perché alcuni allievi avevano avvertito un improvviso bruciore agli occhi. Anche ieri mattina nella scuola a due passi da via Lodovico il Moro e dal Naviglio Grande è successo un episodio «fotocopia», molto simile a quello dell'anno scorso. E anche ieri la polizia locale, giunta sul posto, ha setacciato la classe dov'è accaduto il fatto e buona parte della scuola per far luce su una vera e propria nube tossica di spray al peperoncino che ha coinvolto ben sei allievi ( di cui 5 ragazzine) e 5 insegnanti di una classe di seconda media che si sono lamentati di bruciore agli occhi e problemi respiratori.
Sul posto sono arrivate due ambulanze e due automediche e i sanitari che hanno visitato gli allievi e i loro professori, che continuavano a lamentarsi moltissimo, tuttavia ma loro condizioni non sono state giudicate preoccupanti e nessuno è stato trasportato in ospedale. Sul posto la Locale ha inviato il proprio nucleo Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) per accertare l'eventuale presenza di eventuali sostanze pericolose. Tuttavia non sono state rinvenute bombolette spray o alcun oggetto particolare dal quale potesse uscire lo spray al peperoncino. Inoltre è intervenuta l'Ats (Agenzia di tutela della salute) e l'azienda regionale per la protezione ambientale, l'Arpa.
Il bilancio del fatto - se si esclude la comprensibile paura iniziale da cui si sono fatti prendere i
giovani studenti e la loro prof - è decisamente positivo visto che non ci sono stati intossicati, ma soprattutto ricoveri. Purtroppo, visto il precedente, non si esclude possa accadere di nuovo, magari tra un po' di tempo.
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