Tempi stretti e paletti «flessibili» sulla conservazione del Meazza e sul taglio delle volumetrie. Il giorno dopo il sì all'ordine del giorno con cui il Consiglio comunale ha dato indicazione alla giunta di valutare positivamente la pubblica utilità al progetto depositato da Milan e Inter per il nuovo stadio e la creazione di un quartiere multifunzionale (albergo, centro commerciale, grattacieli a uso uffici), a condizione che il piano sia modificato e vengano rispettati 16 paletti, le società con una nota ufficiale accolgono «positivamente l'approvazione dell'odg» ma sottolineano anche l'esigenza di rientrare da un investimento da 1,2 miliardi. I club «confidano che la giunta recepisca l'assenso espresso dal Consiglio, risolvendo, nell'espressione del pubblico interesse che chiuderà questa fase istruttoria, tutti i temi fondamentali che ancora necessitano di essere chiariti per poter assicurare ai Club la fattibilità e sostenibilità economica del progetto, come la ri-funzionalizzazione di parte del Meazza e le volumetrie accessorie correlate al nuovo stadio». E sottolineano «la necessità di rispettare i tempi prospettati nella proposta». Facendo un passo troppo avanti, in un passaggio i club commentano che «nel riconoscere il pubblico alla proposta di riqualificazione» è stata recepita la visione di offrire alla città uno stadio con elevati standard di eccellenza». Ma l'odg non ha votato ancora il pubblico interesse, sarà compito della giunta, la seduta dovrebbe tenersi subito dopo il Ponte di Ognissanti. Traduce maliziosamente l'errore Basilio Rizzo (Milano in Comune) che ha votato contro: «A parte l'ineleganza di interpretare quello che la giunta deve ancora decidere, forse hanno dato la versione autentica. Per loro è stato un via libera, punto, e respingono i vincoli». Il capogruppo del Filippo Barberis avverte che Milan e Inter «non devono prendere con leggerezza i vincoli fissati dall'aula, perchè dovranno ritornare in consiglio e il rispetto delle condizioni poste sarà decisivo per il nostro voto». Ma chiarisce anche che «per noi resta ferma la volontà di riqualificazione dell'area e non è scritto da nessuna parte che la rifunzionalizzazione del Meazza debba riguardare l'intera struttura». Quanto dello stadio storico sarà salvato e per quali funzioni farà parte, per l'appunto, della trattativa che tra Comune e club che partirà a breve, ancora non è deciso se al tavolo siederà anche il sindaco Beppe Sala.
E il tavolo potrebbe presto allargarsi alla società Hines che ha acquisito le aree dell'ex Trotto da Snaitech. L'ad Mario Abbadessa ieri in Commissione ha dato massima disponibilità ad entrare nella partita, e anche ad accogliere una parte delle volumetrie che il Consiglio chiede ai club di tagliare: «Siamo assolutamente bendisposti e aperti a un dialogo costruttivo con le squadre e il Comune, se il nostro sito può accogliere strutture funzionali siamo a disposizione per ospitarle». Ha spiegato che il progetto per l'ex Trotto «sarà costruito dal basso sentendo prime le esigenze dei residenti e del Comune.
Dovrebbe essere principalmente residenziale, con una quota di case low cost che avranno gli stessi servizi di uelle a canone libero», vedi la baby sitter condominiale, «condomini per anziani con assistenza e sorveglianza», ma anche «campi sportivi, centri per il doposcuola, una Fondazione San Siro a disposizione per eventi e incontri». Se il Meazza resterà in piedi «è più difficile costruire case di fianco». E il piano b potrebbe mettere d'accordo tutti.
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