«Mia moglie ha rotto le acque, potete accompagnarci all'ospedale?». Richiesta insolita ma neppure tanto visto che spesso le forze dell'ordine, oltre che reprimere il crimine, devono trasformarsi in assistenti sociali, infermieri e quant'altro. Come hanno fatto l'altra pomeriggio i carabinieri che hanno accompagnato la donna a sirene spiegate in ospedale, dove è poi nata Martina. Giusto un anno e mezzo fa era invece toccato a una volante portare in clinica una signora ormai sul punto di partorire.
L'insolito intervento inizia alle 14.10 in viale Certosa, quando il signor Andrea, 43 anni, bloccato in mezzo al traffico alla guida della sua Volkswagen Golf, ferma un equipaggio dei carabinieri. «Mia moglie Natalia sta per partorire il nostro secondo figlio, le si sono già rotte le acque. Qui però non riusciamo a muoversi e temo di non fare in tempo. Per favore aiutateci». I così i carabinieri inseriti sirena e lampeggiante invitano Andrea ad accodarsi e quindi partono a razzo, con la paletta fuori dai finestrini.
Con un tal battistrada, l'arrivo all clinica Buzzi è un gioco da ragazzi. Appena entrati in astanteria, la signora Natalia viene presa in consegna dai medici e portata in sala parto alle 17 nasce Martina, splendida bimba e in ottima salute. Dettagli che il signor Andrea, ancora comprensibilmente confuso, sembra non ricordasse nemmeno gli anni della moglie, si è premurato di comunicare al comando provinciale dei carabinieri.
Meglio di loro avevano fatto solo i poliziotti che il 19 dicembre 2011 alle 2.30 avevano notato una donna sofferente a terra in via Grigna.
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