Stanca sicuro: «Per Expo non ci saranno tagli»

Expo, è di nuovo polemica dopo le voci dei giorni scorsi che alludono a tagli sostanziosi agli investimenti e quindi alle opere. In previsione di un’edizione «ristretta» da soli 12 milioni di visitatori invece dei 29 annunciati, si sarebbe dato il via a una campagna massiccia di tagli: via il sito di Expo, via la metro 6, si cancella l’ipotesi della via di terra e si fa naufragare quella d’acqua, per un risparmio complessivo di un miliardo e 600 milioni di euro. Voci smentite categoricamente dalle istituzioni, a partire da Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo 2015 spa, la società di gestione: «Per quanto riguarda gli stanziamenti del governo alla società Expo 2015 spa, questi sono già stati decisi. Ricordo che durante gli scorsi Stati generali il presidente del Consiglio ha confermato tutti gli impegni del governo in relazione agli stanziamenti». Al di là delle conferme o meno, Stanca mette in guardia sui tagli: «Un eventuale drastico ridimensionamento del progetto dovrebbe comunque essere presentato al Bie e questo porterebbe molto probabilmente a un annullamento dell’assegnazione dell’Expo a Milano. Queste notizie creano un clima di non necessaria incertezza che certo non facilita l’esecuzione di Expo».
«Noi stiamo lavorando in contatto costante con il governo e con le istituzioni interessate - spiega il governatore della Lombardia Roberto Formigoni - sorvegliando perché ogni euro sia speso con la massima efficacia: ma anche recentemente il presidente Berlusconi agli Stati generali ha garantito che il governo coprirà tutte le spese che si è impegnato a realizzare. Certo - ammette Formigoni - realizzare Expo dopo questa crisi economica significa pensare un Expo nuova, molto fondata sulla comunicazione per attirare l’attenzione di tutto il mondo». «Questi dibattiti sterili fanno male all’Expo e all’immagine di Milano - il commento di Carlo Fidanza, presidente della commissione Expo del Comune-. Possiamo permetterci di lasciare per strada qualche piccolo progetto in tempi di crisi, ma non di perdere l’opportunità di rilanciare Milano e la sua vocazione internazionale che viene colpita dal fuoco amico».


Nonostante le rassicurazioni, il deputato del Pd Vinicio Peluffo ha presentato un’interrogazione al premier e al ministro dell’Economia Tremonti per chiedere chiarimenti sul presunto ridimensionamento degli investimenti per l’Expo.

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