Porte chiuse in faccia agli antagonisti. Che però non si arrendono e rilanciano e nel pomeriggio occupano l'ex sede del teatro Derby in via Mascagni. Ma non la Statale. L'università da ieri e fino a lunedì è chiusa: il fronte NoExpo, sotto il cui logo si raccolgono diverse anime e sigle, aveva dichiarato l'intenzione di tenere la sua prima manifestazione nazionale dentro la Statale. Per evitare che centinaia di persone provenienti da tutta Italia occupassero i cortili dell'ateneo, Il rettore Gianluca Vago ha disposto la serrata. Il Prefetto si è messo dalla sua parte: «È stata una decisione del rettore, che l'ha sottoposta al Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza che l'ha condivisa- ha spiegato Francesco Paolo Tronca- Sono manifestazioni che il rettore ha valutato estranee al contesto universitario».
La decisione comunque è giunta la sera tardi e ha lasciato molti studenti e professori con un palmo di naso. Chi aveva lezioni ed esami in via Festa del Perdono ha dovuto spostarsi in via Mercalli o in via Celoria, la sedi secondarie erano infatti aperte. E, soprattutto per gli studenti, non si tratta di una scelta molto apprezzata. Ieri mattina diversi di loro erano arrabbiati, sia perchè avevano bisogno delle strutture interne alla sede centrale, sia perchè sapevano dell'imminente assemblea. Le critiche sono arrivate soprattutto da sinistra: «Dovrebbero chiuderla definitivamente a questo punto - spiega una signora prima ci flagellano l'anima con i discorsi sulla libertà di espressione e poi chiudono tutto per il pericolo assemblea». E i mugugni di chi si è trovato con il portone chiuso in faccia sono stati anche più pesanti. I noexpo poi sono ancora più nervosi, anche se hanno poi confermato l'assemblea: si trattava infatti del primo incontro plenario della galassia antagonista. E anche un sistema per capire l'effettiva consistenza del fronte. Nonchè per individuarne le gerarchie: negli ultimi anni infatti ci sono stati dei rimescolamenti interni alla stessa compagine e al momento non è chiaro chi sia la testa e chi il corpo. I centri sociali, i Nocanal, i Notav, non si sa ancora chi guida veramente la protesta. Contestazione che per altro ha ottenuto alcuni risultati in questi anni, nonostante la scarsa partecipazione di persone alle iniziative realizzate. E che non ha voluto arrendersi confermando lo stesso l'assemblea: «Priorità all'assemblea. Faremo tutto il programma ha rilanciato su Twitter Abo, uno dei noexpo più conosciuti - la Prefettura dice zero agibilità su delega del rettore? E noi rispondiamo che Milano è città aperta». Per il fine settimana dunque è tutto confermato: al grido di tutti uniti sotto la bandiera del no, la galassia antagonista si dà appuntamento all'ombra della Madonnina. Due giorni di incontro per ribadire una volta ancora il no all'esposizione di quest'anno è alle altre grandi opere avviate nel resto del Paese.
Tra l'altro l'università aveva anche dato la disponibilità a concedere gli spazi, ma dietro un pagamento minimo e a condizioni ritenute inaccettabili dai contestatori di professione. Per questo avevano deciso di occupare: l'università, come tutto il resto, deve essere a loro disposizione. Vago invece ha ribadito che le regole valgono per tutti e gli ha chiuso la porta in faccia.
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