Continuano ad arrivare. Non si ferma la scia di profughi africani provenienti da Lampedusa. Ieri sei tunisini (di cui uno minorenne) sono giunti fino alle porte di Bergamo solo per essere fermati dai carabinieri che li hanno bloccati in un bar sulla provinciale Briantea a Mozzo. Nessuno di loro aveva documenti. Con loro cera un settimo clandestino già espulso in passato proprio per la sua condizione di irregolarità, mentre unottava persona è fuggita. Dagli accertamenti è emerso che due di loro erano sbarcati a Lampedusa l11 marzo, due il 21 e due il 23 marzo. Sarebbero poi arrivati a Mozzo passando da Caltanissetta e da Milano (dove due erano già stati controllati). I militari li hanno poi accompagnati in caserma a Bergamo e fotosegnalati. Il più giovane è stato affidato a un centro di accoglienza per minorenni, mentre gli altri sono stati denunciati a piede libero per aver violato le normative sullimmigrazione.
Intanto a Milano si continua a negare a gran voce la possibilità della creazione di un nuovo luogo di accoglienza per gli immigrati. In prima linea cè il sindaco, Letizia Moratti, intervenuta sulla questione profughi, a margine dellinaugurazione della sua campagna elettorale, in piazza San Babila. «Non siamo in grado di accogliere più di quanto stiamo già facendo. Credo che vada tenuto distinto il tema che riguarda gli immigrati clandestini dai rifugiati politici».
A margine dellinaugurazione il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha assicurato che «a Milano non è previsto un nuovo luogo di accoglienza». «La città - ha aggiunto il ministro - è già in testa alle centri con il più alto numero di immigrati e ha già un Cie».
Il presidente della Provincia, Guido Podestà, ha rimarcato il concetto.
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