Sting, inglese di Toscana adesso ritorna al rock ma non dimentica il liuto

Stasera ad Assago canta l'ex leader dei Police che sta finendo l'album in uscita a novembre

Antonio Lodetti

Il suo concerto è un rito pagano ricco di passione e di suspence e pieno di sorprese, anche perché lui è un artista (anzi una superstar) i cui suoni si snodano tra rock e musica d'autore, tra estetismo e sensualità, tra semplicità e snobismo, tra pop e musica alta (non dimentichiamo che nel 2007 ha inciso e portato in concerto - anche a Milano - Songs From the Labyrynth, suonando il liuto e riscoprendo il Seicento inglese di John Dowland). In quello stesso periodo aveva riformato con grande clamore i Police e allora si capisce come sia frastagliata e ricca di colpi di scena la carriera di Sting, oggi affascinante 65enne che stasera tiene concerto al Forum Summer Arena per i suoi devoti fan. Sting può piacere o non piacere (molti duri e puri del rock spesso contestano le sue scelte) ma - obiettivamente - è l'unico che nello stesso spettacolo può suonare col liuto una ballata del Seicento come Weep You No More Sad Fountain, Message In a Bottle e Fields of Gold e un drammatico blues di Robert Johnson come Hellhound On My Trail.

A parte il liuto c'è da aspettarsi di tutto dallo spettacolo di questa sera, un melange di suoni e vibrazioni mentre ha annunciato il nuovo album (previsto per l'11 novembre) che segna il suo ritorno - dopo secoli - al rock più scatenato. Il suo album del 2013 The Last Ship era un complesso e malinconico intreccio di folk visionario e raccontava e celebrava la crisi dei grandi cantieri navali della sua natia Newcastle. «Vengo da Newcastle e le più grandi navi del mondo sono state costruite in fondo alla strada dove sono nato. Gli operai lavoravano in un posto brutto e pericoloso che ora non esiste più», disse per prima cosa alla conferenza stampa di presentazione del disco.

E da Newcastle viene il polistrumentista Peter Tickell (grandissimo al violino) sul palco con lui nei concerti di Firenze e Roma insieme a pezzi da novanta come il batterista Vinnie Colaiuta, il fedele Dominic Miller alla chitarra, e il tastierista (con Bruce Springsteen, Carlos Santana e mille altri) David Sancious. Nei precedenti concerti ha affrontato il suo intero repertorio, chiudendo lo show con il primo brano del primo disco dei Police (Next to You) passando da Message in a Bottle - in medley con Selling England by the Pound dei Genesis a cover di Peter Gabriel (non a caso i due erano in tournée in coppia) ai suoi classici come Fragile e l'etnica Desert Rose. L'olio e soprattutto il vino pregiato che produce nella sua tenuta in Toscana («sono leale all'Italia») dove vive con la moglie Trudy e la numerosa famiglia, non hanno cambiato la sua anima rock, come dimostra l'annuncio dell'uscita del suo nuovo album, che sarà pubblicato l'11 novembre e si intitolerà 57th & 9th, dal nome della strada in cui passa ogni giorno per andare in studio d'incisione. «È la cosa più rock che mi sia capitato di incidere da molto tempo - ha annunciato Sting su twitter e in video - non c'è raffinatezza, è stato suonato con energia. Nel disco saranno comprese tutte le mie influenze, ma sarà soprattutto molto energico. Sono molto felice e voglio vedere come va». Probabilmente viaggerà come sempre sul velluto, visto che dalla nascita dei Police nel 1977 ad oggi l'artista ha venduto 100 milioni di album e ottenuto dieci Grammy.

Nel nuovo disco, a testimoniare il suo impegno sociale (è fondatore dell'organizzazione per i diritti umani Rainforest Fund) c'è One Find Day dedicata ai cambiamenti di clima, Inshallah sui migranti e 50.000 tributo a Prince, ovvero «una riflessione sullo choc che si prova per la perdita di un'icona culturale».

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