Sgomberi sì, sgomberi no. La decisione del prefetto di rallentare la lotta all'abusivismo nei quartieri dove c'è maggiore resistenza divide la politica: in linea di massima tutto il mondo politico milanese è per il sì, ma con dei però che arrivano dalle sinistre più o meno arancioni.
Da una parte c'è il centrodestra compatto nel contestare la decisione del Prefetto: «Abbiamo scoperto quello che già si sapeva - attacca Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega Nord - dove ci sono gruppi politicizzati come i centri sociali non si fanno sgomberi, non possiamo accettare che vinca la logica della violenza, chiediamo alle istituzioni di ripristinare la legalità».
«Regione Lombardia non lascerà che a Milano vi siano zone franche in cui la legge non viene rispettata - ha dichiarato Giulio Gallera, sottosegretario di Regione Lombardia con delega a Milano - Nei prossimi giorni mi recherò personalmente nelle zone definite ad alta tensione. Dimostreremo che le istituzioni non si lasciano intimorire ed esprimerò la mia solidarietà e vicinanza a tutti i cittadini che vi abitano».
«Milano deve reagire perché non devono esistere zone franche e interventi discriminatori a macchia di leopardo. - è intervenuto Manfredi Palmeri, capogruppo del polo dei milanesi - Fare passi indietro vuol dire avallare metodi inaccettabili che invece vanno respinti: è molto grave che in Comune non sapessimo niente o che chi in Comune sapeva abbia taciuto... accettando comunque questo stato delle cose. In ogni caso, se questa incredibile moratoria vale fino al 31 gennaio, dal 1° febbraio si cambi: altro è la gestione della sicurezza in termini di opportunità, altro è cristallizzare situazioni facendo finta che sia normale ciò che normale non è e non deve essere».
Dall'altra la sinistra: «I conti non tornano - sostiene Mirko Mazzali, capogruppo di Sel in Consiglio comunale - Aler sostiene che in alcuni quartieri di Milano per motivi di ordine pubblico non si fanno gli sgomberi, Mm e il Comune danno dati di segno contrario. L'opposizione dovrebbe smetterla di gettare fango sulle forze dell'ordine, sostenendo che gli sgomberi non vengono effettuati per alcune decine di manifestanti. In realtà i rinvii avvengono per svariati motivi, non certo per paura o per mancanza di preparazione di chi deve effettuarli. La scelte di ordine pubblico dipendono da chi é preposto alla tutela, Prefetto e Questore, impariamo a rispettarli».
«Noi siamo assolutamente d'accordo con la lotta all'abusivismo, anzi meno male che si decide di intervenire - specifica Diana De Marchi, della segreteria regionale del Pd - ma bisogna agire ragionando con criteri seri sul tema guardando alle singole realtà: in questo modo possiamo governare seriamente le criticità e non cavalcarle».
Posizione simile a quella del consigliere comunale socialista Roberto Biscardini: «Gli sgomberi devono essere fatti con un certo criterio, ad esempio perchè non iniziare a sgomberare i criminali? Sappiamo che è un processo lungo, motivo in più per usare un criterio come questo». Tutti per il sì, o quasi, ma il segno degli scontri dei mesi scorsi sembra evidente nella decisione del prefetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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