Chiudere il cavalcavia Monteceneri-Serra alle auto e usarlo solo per la circolazione pedonale, ciclabile e dei mezzi di trasporto pubblico. In prospettiva, trasformare il ponte in «un parco lineare sul modello della High Line di New York». A chiederlo è un ordine del giorno, presentato dal consigliere Pd Alessandro Giungi, che sarà discusso e (salvo sorprese) approvato oggi visto che ha il parere favorevole della giunta. Nella proposta collegata al Piano di governo del territorio il consigliere dem ricorda che il cavalcavia «è già chiuso dalle 22 alle 6 del mattino», che macchine e moto «passano a pochi metri dalle case e dai balconi affacciati sull'opera» e «gli autovelox hanno attenuato ma non risolto il tema degli incidenti». In alcuni momenti della giornata, sostiene, c'è una grande congestione di traffico, con effetto smog dovuto ai gas di scarico. L'ipotesi della chiusura è già contenuta nel Pums (il Piano della mobilità sostenibile, un mare magnum), col voto di oggi il Pd punta a stringere i tempi: «Bisogna fissare una data per questa iniziativa coraggiosa». Proverà ad opporsi Forza Italia. Per il capogruppo Fabrizio De Pasquale «è assurdo intervenire sul Pgt per chiudere il cavalcavia Monteceneri al traffico privato, le auto non spariranno ma andranno semplicemente a congestionare la circonvallazione».
La definisce «una follia» anche Edoardo Dubini, promotore della lista civica MuoverMi che punta a candidarsi alle Comunali 2021 in difesa della mobilità privata «intesa come libertà, necessità e fattore di crescita economica». La lista ha organizzato il primo evento pubblico mercoledì dalle ore 19 al «55» di via Pier della Francesca. Anche Dubini allarga le braccia e ribadisce che «il cavalcavia Monteceneri-Serra è un luogo di passaggio ed è molto utile a distribuire il traffico. Tra l'altro non diventerebe mai un luogo vivo sul modello newyorkese». Il movimento degli «automobilisti incavolati» finora si è radunato solo sulla pagina Facebook ma gli iscritti in poco tempo hanno già raggiunto quota cinquecento. L'appuntamento di dopodomani «ci serve per conoscere di persona i tanti simpatizzanti - spiega Dubini -. La lista ha certamente un orientamento centrodestra, perchè pensiamo che quella parte politica possa aiutarci a realizzare concretamente le nostre proposte, ma vogliamo coinvolgere i cittadini in maniera assolutamente bipartisan». Le proteste più frequenti raccolte fino ad oggi su Facebook? «Le opere iniziate e rimaste in stallo, come la ciclabile in viale Monterosa che causa incolonnamenti in zona. O la desolazione di piazza Castello vietata alle auto: anche in un sabato di sole è tristemente vuota e la ciclabile, poco utilizzata, si sta già deteriorando». Ancora: «La piazza colorata e resa semi pedonale in via Venini ha creato solo confusione e disagi per i commercianti.
E Area B, oltre ad aver svalutato le auto dei milanesi, ha creato una fascia di strisce blu nell'hinterland, a San Donato ad esempio. Non tutti i lavori possono essere svolti in bicicletta o prendendo i mezzi, e non si possono tartassare così residenti e pendolari».
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