Quello del direttore dell'ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis ai 404 dirigenti scolastici idonei ma ancora «congelati», è molto più che un appoggio. È una difesa dei loro 355 posti da preside finché il Consiglio di Stato non avrà sbrogliato la vicenda. Ma è anche una chiara promessa che, in caso negativo, gli esuberi - eventuali - da altre regioni non troverebbero la porta aperta in Lombardia. «Piuttosto sono disposto a dare per un altro anno le scuole in reggenza - annuncia lapidario - Non voglio neanche pensare a una decisione negativa da parte del Consiglio di Stato. La preoccupazione che possano arrivare presidi da altre regioni troverebbe comunque un mio parere negativo. I posti fino a prova contraria sono delle regioni in cui si è svolto il concorso». Lombardi, dunque.
Di quei dirigenti lombardi risultati idonei ma che sono ancora in sospeso per il ricorso presentato da un centinaio di candidati risultati invece «non idonei» che si sono appigliati alla presunta trasparenza delle buste del concorso. I vincitori del concorso ieri hanno incontrato il direttore De Sanctis alla scuola Schiapparelli. Erano 297 presenti all'appello, con una lista di domande lunga e precisa. E sul bancone all'ingresso della palestra che li ha ospitati i fogli con i conti da pagare. Già, perché «gli idonei» non solo si sono visti saltare quasi certamente ormai per quest'anno il posto da preside ma hanno anche dovuto sborsare centinaia di euro per difendersi: 380 euro a testa per l'avvocato.
Venerdì il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sull'eventuale nuova proroga per la «verificazione» da parte del perito della busta. «È una situazione insostenibile - commenta De Sanctis -. Qui stiamo mettendo a rischio il sistema dell'educazione in Lombardia. Mi aspetto che la magistratura agisca in tempi rapidi considerando non solo gli aspetti della trasparenza e della legittimità, ma anche le esigenze del nostro sistema che ha bisogno di queste persone». Il prossimo anno in Lombardia ci saranno infatti in totale 600 posti da preside vacanti, «siamo già pronti per fare un altro concorso», prosegue De Sanctis sicuro «che le commissioni hanno lavorato con la massima serietà e non ci sia stato alcun dolo» e convinto «che i dirigenti siano stati selezionati nel modo migliore». Tanto che c'è già pure un'ipotesi di assegnazione delle sedi. Occhi puntati sulla decisione del Consiglio di Stato.
Ma se le cose non dovessero mettersi per il verso giusto? Gli «idonei» ci hanno cominciato a pensare. E hanno fatto anche due conti. «Se dovessimo perdere non è per colpa nostra», spiegano.
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