Una storia milanese cancellata da Pisapia

La forza della politica sta nel riuscire a mantenere quel profumo di «civitas» che fa di una città una culla di civiltà. Se oggi va di moda prendere i politici in castagna quando rubano gli euro, non è più costume invece prenderli in castagna quando rubano la cultura, che in una civiltà coi «marroni» dovrebbe essere un furto peggiore del mettersi in tasca un volgare euro.

La giunta Pisapia è stata presa in castagna: se ne infischia della cultura del territorio, un tempo cara alla sinistra, e scaccia da piazza Duomo una tradizione gradita ai cittadini. I marroni e le castagne alla brace: le caldarroste. Il loro profumo, protettivo in autunno come il profumo del grano in estate, deve sparire dalla piazza. Con lui sparisce il piacere di sentire che, anche in mezzo alla crisi, la natura per fortuna resta fertile nei suoi doni; il piacere di raccogliere in una mano nel freddo che disorienta il calore di un pacchettino che ti orienta fin da quando eri bimbo. Via l'albero di Natale. Via le caldarroste. Ma perché, cari amministratori, perseguite nel misfatto di toglierci dalle mani le gioie della nostra infanzia? Dite la verità, se poteste, togliereste via anche la Madonnina perché il suo oro sa troppo di gioia?

Stai a vedere che le caldarroste se le prendono i cinesi. «Quei di brusaa o di scott», ovvero gli antichi venditori di caldarroste, si troveranno in via Paolo Sarpi. E così in piazza Duomo chi ci resta? Ci restano uomini che delle castagne hanno il colore della pelle e che ogni due metri ti mettono sulla testa i braccialettini di filo. Sì, perché ora le bande di uomini neri non ti chiedono nemmeno più: vuoi un braccialetto? No. Te lo mettono proprio in testa, senza chiederti nulla. Ci restano quelli che tentano di rifilarti i libri con i racconti dell'Africa. Ti infastiscono ad ogni passo. Perché non dirlo? Perché altri uomini di colore sono morti a Lampedusa? I venditori di braccialettini non hanno nulla a che vedere con quelle vittime. I venditori di braccialettini non sono vittime: per loro ogni passante è solo un avventore da raggirare con una favola, il braccialetto portafortuna, che è non è nata in Africa ma a Napoli!

Ci restano quelli che ti vendono foulard oppure degli strani oggettini volanti che di notte fanno una lucina smortina. Insomma in piazza Duomo non ti senti più milanese, ti senti un extraterrestre perseguitato da terrestri con un solo obiettivo: rubarti l'euro come i politici, ma questi chissà perché in galera non ci vanno!

Anche i marroni costano, ma tu puoi scegliere se comperarli. I caldarrostai non te li lanciano addosso, perché i marroni in tutte le civiltà hanno un valore. Hanno il valore di ciò che si chiama lavoro, che rientra nella tradizione culinaria milanese. Ecosostenibile tra l'altro, perché le castagne fanno bene.

Insomma c'è chi si spreme per lanciare un'idea di fiera come «Fai la cosa giusta», dove si espongono i prodotti buoni, ecologici, di una volta, e poi i caldarrostai di una volta vengono presi a calci. Ma di quante assurde contraddizioni è fatta la politica che non fa la cosa giusta?

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