Un investimento da sette milioni di euro per provare a risolvere il problema degli «irriducibili», quei senza fissa dimora che rifiutano l'ospitalità nei centri comunali, e superare la logica emergenziale dell'accoglienza. Una delibera approvata dalla giunta milanese e, spiegano da Palazzo Marino, «una serie di avvisi pubblici per la cogestione di progetti insieme al terzo settore» compongono un piano «che metterà a disposizione - ogni giorno e per tutto l'anno, ad eccezione del periodo del cosiddetto piano freddo, quando continueranno ad essere disponibili per i clochard oltre 2700 posti su 7000 dedicati a tutte le emergenze sociali - 300 posti in più nelle strutture milanesi». È un tentativo di «andare oltre la logica emergenziale» mettendo insieme fondi nazionali e europei. Un bando da 2,4 milioni di euro lanciato venerdì dal Comune propone tre soluzioni: le prime due sono housing first e housing led, dedicate agli «irriducibili» metteranno a disposizione 110 posti, in parte in appartamento, in parte in comunità, con percorsi che favoriscano il reinserimento sociale. La terza è il cambiamento delle macrostrutture già esistenti che non saranno più solo un dormitorio, ma saranno aperte tutto il giorno e avranno delle attività per coinvolgere gli ospiti «comprese quelle di manutenzione e cura degli ambienti». A queste soluzioni se ne aggiunge una quarta: con un bando che uscirà entro fine anno, l'amministrazione metterà a disposizione 80 posti per senza fissa dimora con particolari vulnerabilità. Saranno seguiti da personale specializzato, con l'obiettivo che seguano un percorso positivo di recupero. Il Comune è inoltre in cerca di soggetti che si candidino come volontari per gestire spazi, comunali o propri, per ospitare senza fissa dimora. L'intenzione è di costituire un elenco che raccolga le realtà che già esistono e quelle nuove a cui l'Amministrazione possa appoggiarsi in caso di emergenza. Grazie al Programma operativo nazionale per il contrasto alla grave emarginazione (Pon Inclusione) il Comune promuove altri due bandi: il primo è per soggetti del terzo settore disponibili a garantire a chi vive per strada una residenza anagrafica. Il bando da 180mila euro prevede la creazione di almeno uno sportello in ogni municipio. Il secondo bando da 100mila euro è per un progetto per la costituzione di squadre mobili che intervengano per aiutare i senzatetto in difficoltà. Entrambi saranno assegnati entro fine mese. Infine ci sono 4.226.570 euro provenienti dal fondo europeo Fead per realtà che mettano a disposizione i beni di prima necessità per i senza tetto.
«Il Comune di Milano - ha commentato l'assessore alle Politiche Sociali Majorino - mette da tempo in campo uno sforzo pari a quello di nessun altro comune d'Italia nella gestione del problema di chi non ha una casa e si trova a vivere per strada. L'obiettivo, adesso, è quello di fare un passo ulteriore».
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