La StraMilano cancella lo sciopero dei ghisa Ma è ancora scontro

Il vicesindaco: «Vediamo chi si stanca prima» A rischio in giorni diversi anche le materne

Marta Bravi

E siamo a due, quello di ieri è il secondo differimento dello sciopero dei vigili indetto per domenica, in occasione della StraMilano, la gara podistica che attraversa la città e che coinvolge circa 60mila persone. «Il Prefetto di Milano Renato Saccone ha disposto il differimento ad altra data dell'astensione dal lavoro ordinario e straordinario proclamata per l'intera giornata di domenica dalle organizzazioni sindacali ADL Varese, SGB, DiCCAP/Sulpm, USB P.I. dei vigili urbani di Milano. Il provvedimento si è reso necessario - si legge nella nota - a seguito dell'esito negativo del tentativo di conciliazione con i rappresentanti sindacali, per evitare disagi alla mobilità della cittadinanza nella giornata in cui si svolgerà la maratona Stramilano».

La prima agitazione sindacale era stata indetta e in quel caso cancellata in occasione della Prima della Scala, opsite d'onore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma i vigili non si fermano e sembrano decisi a non volersi in assoluto fermare. É già pronta la comunicazione per il prossimo sciopero il 7 aprile giorno della Milano City Marathon, cui solitamente partecipano 30mila persone. A quel punto, se lo sciopero, indetto da Sulpm, Adl Varese e Usb PI, «verrà di nuovo differito ricorreremo al Tar, per mancato rispetto del diritto di sciopero. «Vediamo chi si stanca prima» replicava due giorni fa il vicesindaco e assessore alla Polizia locale Anna Scavuzzo, a proposito appunto del braccio di ferro tra il corpo di polizia locale e l'amministrazione sull'introduzione del badge, principale motivo del contendere. L'obbligo di strisciare il cartellino, come per tutti gli altri dipendenti comunali, al momento è stato introdotto nei comandi di zona 3, 8, al Sio ovvero il servizio operativo che interessa i nuclei specializzati come il «tutela donne e minori» o «il nucleo antidroga», alla centrale e all'ufficio personale. «Dobbiamo completare - spiega Scavuzzo - non è pensabile che ci siano dei vigili che timbrano e altri no, tutti sono uguali e tutti timbreranno il badge, come prevede la legge». «Il sistema non sta funzionando - denuncia Daniele Vincini, segretario regionale Sulpm - perché ci sono dei turni o dei servizi che è impossibile gestire con il cartellino, soprattutto se gli agenti sono in strada per emergenze, rilievi di incidenti o indagini. Il risultato? Si usa il vecchio sistema della variazione, che viene scritta a mano da un appuntato, esattamente come si è sempre fatto». Ma il badge è diventato il simbolo di una battaglia che va oltre: «Non possiamo essere trattati come amministrativi perché di fatto fungiamo da forze dell'ordine, e allora vogliamo questo riconoscimento, con le tutele e le garanzie del caso.

A

rischio anche i servizi all'infanzia con assemblee sindacali a macchia di leopardo, ovvero per zone, che mettono a rischio l'apertura delle materne per intere mattinate. Qui all'ordine del giorno questioni previdenziali.

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