Dieci milioni di euro per gli straordinari dei ghisa per «servizi particolari», 1,3 milioni per «canoni radio e collegamenti telematici», 8,5 milioni per la «manutenzione ordinaria di impianti e centri luminosi». Questi alcuni dei capitoli di spesa tratti dal bilancio consuntivo 2013 del Comune sotto la voce «sicurezza stradale», pari a 63 milioni 902mila euro. Secondo l'inchiesta condotta dal mensile Quattroruote in edicola oggi («Il buco nero delle multe» di Mario Rossi) le amministrazioni - il confronto riguarda dieci capoluoghi di provincia - interpreterebbero in maniera piuttosto discrezionale l'articolo 208 del Codice della strada.
La legge prevede che almeno il 50% degli incassi derivanti dalle infrazioni vada reinvestito in interventi di sicurezza stradale, che si declina a sua volta in segnaletica, attività di controllo e accertamento e un capitolo «misto» (manutenzione, piani del traffico, sicurezza degli utenti deboli, corsi di educazione stradale, assistenza e previdenza degli agenti, prevenzione di guida in stato di ebbrezza). Come spesso accade la genericità della norma viene «sfruttata» dalle amministrazioni per far fronte alle proprie necessità. La legge, tra l'altro, non prevede nemmeno la possibilità di censurare o sanzionare eventuali forzature nelle spese.
Un esempio? Il comune di Aosta speso 611mila euro per le operazioni di sgombero neve su 1,3 milioni di incassi da multe. Il Comune di Milano spende 500mila euro per la rimozione della sosta e 8,5 milioni per gli interventi sull'illuminazione pubblica, Trieste «solo» 1 milione per la manutenzione ordinaria degli impianti di illuminazione.
Detta così può significare tutto o nulla: rimuovere un'auto in seconda fila può essere inteso come un intervento per migliorare la sicurezza stradale? La manutenzione dei pali della luce giustificata alla stessa voce riguarda solo strade ad alto scorrimento o anche zone pedonali? I dieci milioni di euro per gli straordinari dei vigili riguardano solo attività di controllo e accertamento della violazioni della circolazione stradale?
Secondo quanto riporta Quattroruote a Napoli sono stati spesi 3,1 milioni su 30 per «politiche sociali per favorire la mobilità sul territorio cittadino», 345mila euro per la convenzione Fastweb e un milione per le nuove divise dei vigili. Bari ha destinato 1,4 milioni di euro (sui 7,9 incassati) ad assegni, indennità, contributi e Irap; Pesaro 94mila euro per la previdenza integrativa, mentre Prato ne ha spesi invece 289mila per «incentivazione, straordinari e flessibilità di polizia».
Da ricordare anche il caso dei sette autovelox che in nome della sicurezza stradale hanno fatto staccare a Milano nei sei mesi nel 2014 più di un milione di infrazioni
per un controvalore di 2,4 milioni. Oltre al danno la beffa, il comune ha preteso di incassare i proventi delle infrazioni anche se notificati oltre i novanta giorni, finché non è arrivato lo stop di Viminale e Cassazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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