Maria Sorbi
Il clima e le nuove malattie che porta, la resistenza agli antibiotici (sempre più forte), il costo dei farmaci e il mercato nero che ruota attorno alla loro contraffazione. Questi i grandi temi che domani e lunedì verranno affrontati al G7 della salute. A entrare nel merito del menù è Mario Melazzini, direttore generale dell'Aifa, l'agenzia del farmaco. Ben consapevole che il successo (o meno) di questa due giorni sarà determinante per la decisione dell'Ue di assegnare la sede dell'agenzia europea Ema a Milano o no.
Melazzini, Milano ce la farà?
«Abbiamo presentato un dossier ottimo, frutto di un grande e bellissimo lavoro di squadra a cui hanno partecipato tutti, dal Governo al sindaco di Milano. Ora mi auguro che il nostro premier ce la faccia».
Il direttore esecutivo dell'Ema, Guido Rasi, sarà presente al tavolo dei grandi della sanità. E fra due settimane arriverà il verdetto. È ottimista?
«Diciamo che aspetto con ansia il 20 novembre. Per ora possiamo solo fare delle proiezioni. Se la decisione fosse solo tecnica, sarebbe semplice. Ma non è così».
Teme la concorrenza di qualche paese in particolare?
«Noi abbiamo caratteristiche molto positive. Ma conosco le realtà di altri paesi e sono buone. Penso alla Danimarca, all'Olanda. E poi ci sono Vienna, Bratislava».
Al G7 si parlerà di clima. Di cosa in particolare?
«I cambiamenti climatici influenzano il ciclo di vita degli insetti. E anche nei nostri Paesi si stanno diffondendo malaria, chikungunya e zika virus per colpa delle zanzare. I virus influenzali si stanno modificando, le malattie respiratorie nei bambini sono in aumento. In questo G7 cercheremo di stabilire delle strategie comuni a livello mondiale per impostare le politiche sanitarie adeguate».
C'è un'altra emergenza da affrontare. Si dice che gli antibiotici non ci faranno più effetto entro il 2050.
«Parleremo anche di questo e dell'antibiotico resistenza sviluppata a causa dell'uso smodato e sbagliato dei farmaci. Parleremo anche dell'uso degli antibiotici negli allevamenti di animali».
Domenica si discuterà di contraffazione e furto dei farmaci. «Il problema è enorme. Nel 2016 sono stati sequestrati 340mila farmaci, solo a settembre 90mila. Ma contrastare il mercato illecito sul web è molto difficile. Pensi che è in regola solo l'1% delle farmacie che vendono medicinali on line».
Com'è la situazione in Italia?
«Dal 2005 abbiamo un sistema di tracciatura del farmaco, sono molto orgoglioso di come siamo organizzati. Dal 2007 abbiamo una task force per aumentare i controlli anti contraffazione. Abbiamo anche realizzato una banca dati sui furti, sia quelli su web sia quelli dei farmaci dalle farmacie degli ospedali, in particolar modo farmaci anti neoplastici».
L'Aifa ha anche dedicato alcuni suoi uffici alle forze dell'ordine, mossa che finora all'estero nessuno ha mai fatto.
«Sì, abbiamo realizzato un ufficio dedicato esclusivamente alla lotta alla contraffazione. Con la presenza dei carabinieri all'interno della struttura è molto più semplice lavorare».
Si parlerà anche del prezzo dei farmaci?
«La sostenibilità del prezzo dei farmaci è una sfida globale, una priorità per tutti i paesi. La popolazione invecchia e servono politiche comuni. Noi siamo riusciti a tagliare il prezzo del farmaco anti epatite C. Ci sono tanti farmaci su cui lavorare».
Vittorio Agnoletto e i «no global» della sanità annunciano un contro convegno. Teme disordini?
«Mi auguro solo lo organizzino in nome del confronto scientifico».
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